Il numero di morti, feriti, dispersi cresce ininterrottamente da sabato scorso quando Hamas ha attaccato Israele. Più di un centinaio di stranieri, molti con la doppia cittadinanza israeliana, sono stati confermati come morti dalle autorità dei 26 Paesi coinvolti.
Secondo le stime la maggior parte si trovava al rave party “Supernova” che nella notte fra venerdì e sabato scorsi si è tenuto nel deserto sul confine della Striscia di Gaza. Erano circa tremila i giovani che hanno parte.
Fra i primi Paesi che hanno denunciato la scomparsa di diverse persone ci sono gli Stati Uniti, che ne hanno contato almeno 27 uccise e un numero non ancora specificato di rapiti. Seguono i thailandesi: 24 morti annunciati dal primo ministro Srettha Thavisin, 16 feriti e 16 rapiti secondo il ministro degli Esteri.
Catherine Colonna, ministra degli Esteri francese, ha confermato che 15 persone sono state uccise dopo che 17, fra cui 4 bambini, erano state date per disperse.
Fra i 17 studenti che hanno partecipato al kibbutz, 10 sono nepalesi.
Gli italiani dispersi, per il momento, sono tre.
Il bilancio coinvolge anche persone provenienti da Regno, Uniti, Ucraina, Russia, Chile, Austria, Bielorussia, Canada, Cina, Filippine, Brasile, Perù, Romania, Australia, Azerbaijan, Cambogia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Svizzera, Turchia, Germania, Mexico, Colombia, Paraguay, Sri Lanka e Tanzania.