Le autorità di Stati Uniti e Qatar hanno deciso di ri-congelare i 6 miliardi di dollari recentemente messi a disposizione dell’Iran nell’ambito di un accordo che, lo scorso mese, aveva portato al rilascio di cinque americani detenuti in Iran e cinque iraniani imprigionati negli USA.
Una fonte anonima citata dal Washington Post sostiene che Wally Adeyemo, vice segretario al Tesoro, avrebbe informato giovedì i democratici della Camera che Teheran non avrà più accesso ai fondi – la cui erogazione era stata comunque limitata fin da principio a spese umanitarie.
Sinora né la Casa Bianca né il Dipartimento del Tesoro, che è diretto responsabile delle finanze, ha formalmente bloccato il denaro. Sostanzialmente, però, Washington e Doha hanno raggiunto un tacito accordo sul fatto che l’Iran non sarà in grado di metterci le mani sopra a causa del presunto supporto fornito dagli ayatollah ai miliziani di Hamas nei loro attentati contro Israele.
John F. Kirby, portavoce della Casa Bianca, ha sottolineato in un punto con la stampa che l’Iran non ha ancora prelevato un centesimo dei 6 miliardi di dollari. Secondo i termini dell’accordo messo a punto il mese scorso, in cambio della liberazione di cinque cittadini statunitensi il denaro era stato trasferito da alcune banche sudcoreane a degli istituti qatarioti, che avrebbero dovuto metterlo a disposizione degli iraniani per spese di comprovato carattere umanitario.
La presenza di un accordo non scritto tra USA e Qatar è stata tuttavia contestata dalle autorità iraniane, secondo cui “la notizia è priva di veridicità”. Ad affermarlo è stata la missione di Teheran presso l’Onu, come riporta Irna, in riferimento a un articolo del Washington Post.
“Gli Stati Uniti non possono rinnegare l’accordo”, si legge in un comunicato. “Il denaro appartiene di diritto al popolo iraniano, destinato al governo per facilitare l’acquisto di tutti i requisiti essenziali e sanzionati per gli iraniani”.