La moda del “coffee badging” è il nuovo escamotage creato dai dipendenti che preferiscono lavorare dalla scrivania di casa anziché in ufficio, nelle aziende dove è stato reintegrato almeno parzialmente l’obbligo di presenza post-pandemia.
In sostanza si usa il badge per segnare l’ingresso e l’uscita, in modo che il datore di lavoro veda che ci si è presentati, ma il dipendente rimane solo per tempo di prendere un caffè e scambiare qualche chiacchiera con i colleghi – o magari fino all’ora di pranzo – per poi tornare a casa e finire di lavorare.
È un fenomeno che si sta verificando in famose aziende come Zoom, Meta, Salesforce, J.P. Morgan e altre che però sembrano non gradire questo nuovo modo di organizzarsi e vorrebbero che i dipendenti ritornassero a lavorare in presenza a tempo pieno.
Secondo un sondaggio sullo stato del lavoro ibrido svolto da Owl Labs, società che costruisce soluzioni di videoconferenza, la maggior parte dei dipendenti preferisce lavorare da casa perché si sente più produttiva e soprattutto per risparmiare tempo e denaro che verrebbero impiegati per gli spostamenti e per i pasti.
Il 58% dei 2000 dipendenti intervistati – tutti impiegati con modalità ibrida casa-ufficio – ha ammesso di presentarsi in ufficio solo per fare presenza. Un altro 8% sarebbe disposto a farlo.
La maggioranza si chiede se sia davvero necessario recarsi in ufficio, visto che sono state sdoganate le videochiamate anche come modo per interagire con i colleghi, restando nel comfort della propria casa. Altro punto a favore del “coffee badging, dicono gli interpellati, è che questa nuova soluzione lavorativa potrebbe rivelarsi utile anche per le aziende in quanto le alleggerirebbe dall’impegno e dai relativi costi di mantenimento degli spazi, dalle pulizie agli arredi al resto delle attrezzature per renderli ambienti belli e produttivi.