Oltre quarantamila soldati impiegati, cinquanta navi e velivoli protagonisti di quasi settecento missioni: la NATO lancia “Steadfast Defender”, la più grande esercitazione militare dai tempi della Guerra Fredda.
Il mastodontico wargame si terrà tra febbraio e marzo 2024 e verrà ospitato da Germania, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia. L’evento coinvolgerà i soldati di ben trentadue paesi, che avranno l’obiettivo di difendersi da un nemico fittizio, lo “Stato di Occasus”. Naturalmente, dietro quest’ultimo, si cela sotto mentite spoglie la Russia di Vladimir Putin. E’ stata proprio l’invasione dell’Ucraina da parte di quest’ultima, infatti, a mettere sul chi va là i vertici della NATO: l’obiettivo del wargame, dunque, è quello di preparare i militari degli stati membri ad un ipotetico assalto dei russi.
“Dal punto di vista operativo, Steadfast Defender è un’esercitazione multi-dominio”, hanno spiegato i funzionari dell’alleanza atlantica, “quest’ultima, infatti, interessa tutti i cosiddetti ambienti operativi: terrestre, marittimo, aereo, cyber e spaziale. L’obiettivo è testare e migliorare l’interoperabilità delle forze armate dei vari paesi, e validare le strutture di comando e controllo dell’organizzazione”. Molto probabilmente, l’esercitazione si articolerà in tre step, seguendo i principi dell’articolo 5 del Trattato dell’Alleanza.
Nei prossimi mesi, inoltre, non è escluso che la NATO possa decidere di testare due basi già attive nel corso della Guerra Fredda, ovvero quella di Norfolk, negli USA, e quella di Ulm, in Germania. La prima dovrebbe coordinare il trasferimento dei rinforzi provenienti dagli Usa verso il vecchio continente, mentre la seconda potrebbe essere utilizzata per gestire il movimento di mezzi e militari lungo le tratte ferroviarie e stradali verso i confini orientali degli stati membri.
Nel frattempo, in attesa di lanciare la principale esercitazione militare degli ultimi trentacinque anni, la NATO continua a fare i conti con la rovente situazione venutasi a creare lungo il confine tra Serbia e Kosovo. Dopo la preoccupante avanzata delle truppe serbe, infatti, l’alleanza atlantica ha risposto subito presente, inviando circa seicento soldati britannici in difesa del piccolo stato guidato da Vjosa Osmani. Questi ultimi, andranno ad aggiungersi ai quattrocento militari già presenti sul posto.
“La Serbia sta tentando di applicare al Kosovo il modello Crimea”, ha dichiarato la stessa Osmani, “non lasceremo che ciò accada. Difenderemo ogni centimetro del nostro territorio”. Nel frattempo, nel weekend, il governo serbo ha ritirato una parte delle truppe che in settimana erano state stanziate nelle vicinanze dell’ex regione. A tal proposito, il presidente Aleksander Vucic ha dichiarato: “La Serbia non vuole la guerra”.