Polo Sud mai così ristretto: secondo uno studio del National Snow and Ice Data Center, infatti, l’effetto del cambiamento climatico ha colpito con forza l’Antartide, che dovrà fare a meno di un milione di chilometri quadrati di banchisa, una superficie enorme, persa per sempre.
Una situazione, che in realtà, gli esperti del settore avevano già previsto nel corso degli ultimi anni, anche grazie alle immagini riprese dai satelliti Sentinel, che avevano evidenziato come alcune zone del polo, che un tempo erano contraddistinte da colore bianco, avessero cambiato totalmente aspetto, tendendo sempre più maggiormente al grigio, o addirittura al nero.
“Il ghiaccio marino antartico ha raggiunto un’estensione massima annua di 16,96 milioni di chilometri quadrati”, hanno spiegato i vertici del National Snow and Ice Data Center, istituto di ricerca statunitense, “parliamo del limite inferiore mai registrato dal 1979 al 2023. Sembra anche che il ghiaccio stia apparendo sempre più in concentrazioni inferiori e in aree che una volta erano piuttosto compatte”. “Tutti dovrebbero essere preoccupati”, ha invece dichiarato Ariaan Purich, ricercatrice della Monash University, in Australia, “Il ghiaccio marino è bianco e questo significa che è altamente riflettente. La luce solare che lo colpisce viene riflessa nello spazio e questo mantiene la superficie fredda. Se abbiamo meno ghiaccio marino, significa che la luce del sole verrà assorbita dalla superficie dell’oceano, che si riscalderà più velocemente, amplificando così il riscaldamento globale. Nei mesi di giugno e luglio, la copertura di ghiaccio marino intorno all’Antartide è stata inferiore rispetto al solito. Nell’oceano meridionale c’erano circa 250.000 km quadrati in meno”.
La dottoressa Purich ha infine concluso: “Abbiamo dimostrato che l’oceano in questione si è riscaldato negli ultimi due decenni e che tutto ciò è dovuto principalmente all’aumento dei gas serra. È allarmante, vista la portata dei cambiamenti. Questo sottolinea l’urgenza di agire sul cambiamento climatico. Il nostro mondo si sta trasformando. Abbiamo davvero bisogno, dunque, di ridurre le emissioni il più velocemente possibile, in modo da mettere un freno a questi grandi processi nel prossimo futuro”.
Secondo gli studiosi del settore, il climate change avrà naturalmente delle conseguenze disastrose anche per gli animali del posto, come pinguini e leoni marini, che si ritroveranno in condizioni di estrema difficoltà.