Una capsula spaziale della NASA con a bordo i campioni di un antichissimo asteroide ha toccato il suolo nel deserto dello Utah domenica al termine di un viaggio durato sette anni.
La capsula, che è stata rilasciata dalla navicella Osiris-Rex a 100.000 km di distanza, potrebbe contenere gli ultimi resti dei componenti primordiali del nostro sistema solare, fondamentali per comprendere le origini della Terra e della vita.
Secondo gli scienziati, i campioni appartengono infatti a un corpo celeste ricco di carbonio noto come Bennu e consistono in una quantità di detriti equivalente grossomodo a una tazza da tè. L’unica altra nazione capace di portare sulla Terra campioni di un asteroide era stata il Giappone, che ne aveva riportato circa un cucchiaino.
La sonda Osiris-Rex è stata lanciata dalla NASA l’8 settembre 2016, con un costo complessivo di circa 1 miliardo di dollari. Il 20 ottobre 2020, utilizzando un lungo aspirapolvere a bastone, la navicella ha raccolto un campione – circa 250 grammi – di rocce e polveri dalla superficie di Bennu al termine di un percorso (considerando solo l’andata) di circa 6,2 miliardi di chilometri.
Ma non è finita qui, dato che la sonda Osiris-Rex sta già puntando un’ennesima navicella verso un altro asteroide dopo essere uscito dal contenitore di campioni. In quest’ultimo caso, l’impatto non avrà luogo prima del 2029.
I campioni di Bennu saranno quindi trasportati lunedì in una nuovissima struttura presso il Johnson Space Center della NASA a Houston per essere analizzati.