Cinque cittadini statunitensi detenuti in Iran sono stati rilasciati lunedì in uno scambio di prigionieri con cinque iraniani detenuti negli USA, nell’ambito di un accordo tra Washington e Teheran che prevede inoltre lo sblocco di 6 miliardi di dollari in asset del regime di Teheran.
Un aereo qatariota è decollato nel primo pomeriggio locale dalla capitale iraniana trasportando i cinque americani con due loro familiari, poco dopo che la Repubblica Islamica ha ricevuto la conferma che i fondi erano stati trasferiti su conti a Doha. La somma di danaro, precedentemente ‘congelata’ in Corea del Sud, è stata convertita in euro e trasferita nelle scorse ore sempre in Qatar – come annunciato dal portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanaani.
La Press TV iraniana ha inoltre riferito che due dei cinque iraniani da rilasciare nello scambio sono atterrati a Doha – mentre altri tre avrebbero manifestato l’intenzione di rimanere negli USA.
Nelle scorse ore Teheran aveva dichiarato che cinque iraniani-americani erano stati trasferiti dal carcere agli arresti domiciliari. Sul lato finanziario, Seul ha dato l’assenso affinché che gli asset iraniani congelati venissero convertiti da won sudcoreani in euro. Il denaro è stato successivamente trasferito al Qatar, mediatore nella trattativa tra i due rivali.
La missione iraniana delle Nazioni Unite a New York ha affermato che la lista iraniana comprende Kaveh Lotfolah Afrasiabi, Mehrdad Ansari, Amin Hasanzadeh, Reza Sarhangpour Kafrani e Kambiz Attar Kashani – e che tre di loro rimarranno negli USA da liberi cittadini. Tre degli americani coinvolti nello scambio sono stati invece identificati pubblicamente come Siamak Namazi, Emad Shargi e Morad Tahbaz.
L’accordo tra Teheran e Washington è stato aspramente criticato dai repubblicani (Trump in testa), secondo cui Biden starebbe rafforzando l’economia iraniana. Tesi respinta fermamente dalla Casa Bianca, che ha chiarito che i 6 miliardi di dollari potranno essere utilizzati solo per motivi umanitari, e che i funzionari statunitensi continueranno a monitorare che i prelievi non vengano utilizzati per aggirare le sanzioni.