Il presidente Joe Biden ha ricordato il triste anniversario dell’11 settembre dall’Alaska. Il capo della Casa Bianca è tornato nel corso della notte negli Stati Uniti dopo il viaggio che lo ha portato in India, dove ha partecipato al vertice del G20 a New Delhi a cui ha fatto seguito una breve visita in Vietnam.
L’Air Force One è atterrato alle 2 ad Anchorage, nella Joint Base Elmendorf-Richardson. È la prima volta che un presidente in carica non ha commemorato l’11 Settembre in uno dei luoghi degli attacchi al World Trade Center di New York, al Pentagono, in Pennsylvania, o dalla Casa Bianca. Biden nel pomeriggioha preso parte ad una cerimonia nella base militare. Ma questo non è bastato a molti repubblicani per criticare la sua assenza alle cerimonie ufficiali alle quali peraltro hanno preso parte sia la first lady Jill Biden, che ha deposto una corona di fiori al memoriale dell’11 settembre al Pentagono, colpito dal volo 77 dell’American Airlines, sia la vicepresidente Kamala Harris a Ground Zero a New York. Il marito di Harris, Doug Emhoff, è invece andato a Stoystown per commemorare coloro che sono morti in nell’aereo precipitato in un campo a Shanksville, dopo aver reagito ai terroristi. Nel campo è stato creato il “Pennsylvania Flight 93 National Memorial a Stoystown”.

Biden è tornato da Hanoi più di 50 anni dopo che l’ultimo soldato americano lasciò il Vietnam, per siglare una serie di accordi che avvicineranno gli ex nemici più che mai. Il capo della Casa Bianca è tornato a casa lasciando in Vietnam i dirigenti delle principali aziende statunitensi dei semiconduttori, della tecnologia e dell’aviazione a stringere partnership commerciali. Gli executive di Google, Intel, Amkor, Marvell, GlobalFoundries e Boeing hanno partecipato all’incontro Vietnam-USA. Innovation & Investment Summit. Cementando una nuova relazione strategica con il Vietnam, avvicinando due nemici storici che hanno deciso di esorcizzare i fantasmi del passato per la preoccupazione condivisa sulle crescenti ambizioni della Cina nella regione.
Negli ultimi anni grandi nomi tra cui Dell, Google, Microsoft e Apple hanno spostato parte delle loro catene di approvvigionamento proprio in Vietnam.
I segnali di miglioramento dei rapporti avevano già infastidito Pechino, che li aveva definiti un’ulteriore prova della “mentalità da guerra fredda” americana.
Il Vietnam ha una forza lavoro giovane e altamente istruita. Ha inoltre favorito uno spirito imprenditoriale che lo rende attraente per gli investitori statunitensi, in particolare per quelli che stanno cercando di spostare le proprie basi produttive fuori dalla Cina.
Il capo della Casa Bianca è rientrato mentre a Washington i parlamentari della Camera torneranno al lavoro domani con solo tre settimane, compresi 12 giorni di sessioni legislative programmate, prima della fine dell’anno fiscale 2023, prevista per il 30 settembre. A quel punto, a meno che non venga approvato un nuovo bilancio, o un “risoluzione continua” (in pratica una legge tampone per autorizzare ulteriori spese pubbliche), il governo federale avvierà la chiusura parziale delle attività federali. Palcoscenico perfetto per un altro teatrino politico in cui i repubblicani si atteggiano a difensori della “responsabilità fiscale” (che non include mai tagli al bilancio del Pentagono), mentre i democratici si difendono la “responsabilità fiscale” “equità” e “compassione” (sapendo che qualsiasi proposta di aumento delle tasse sui ricchi non potrà mai essere attuata a causa dell’opposizione repubblicana).

Lo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy dovrà affrontare una doppia sfida: evitare lo shutdown del governo e rispondere alle crescenti richieste della destra del suo partito di mettere sotto accusa il presidente Joe Biden, nonostante la resistenza dei repubblicani moderati. Sfide che sono state legate dai parlamentari vicini all’ex presidente Donald Trump, come la deputata Marjorie Taylor Greene, ma con lei molti altri ultras del partito, che ha subordinato il suo sostegno ai finanziamenti governativi al fatto che venga aperta un’indagine di impeachment su Biden.
Per McCarthy inoltre c’è anche il problema di Donald Trump, sempre più agitato, che con i suoi guai giudiziari intensifica i suoi attacchi a Biden e si sbilancia in difesa di Putin contro gli aiuti all’Ucraina. Si prevede che tutto ciò sarà discusso mercoledì in una riunione del partito a porte chiuse. E poi c’è la leadership repubblicana del Senato che con l’impeachment di Biden non vuole avere nulla a che fare e che invece vuole che gli aiuti all’Ucraina siano allegati al disegno di legge sui finanziamenti a breve termr5ine.
E potrebbero esserci problemi ancora più grandi in futuro, quando Camera e Senato cercheranno di trovare un consenso sui progetti di finanziamento a lungo termine. Le due Camere non condividono i tagli al budget da centinaia di miliardi di dollari e sono divise sulle controverse questioni sociali che difficilmente troveranno il consenso necessario per poter efficacemente legiferare.