Furto del secolo in casa Aurubis, colosso del riciclo del rame e fornitore mondiale di metalli non ferrosi, la cui sede si trova ad Amburgo, Germania. La società tedesca, infatti, ha denunciato la scomparsa di una enorme quantità di materiale in rame, il cui valore ammonterebbe ad alcune centinaia di milioni di euro.
Stando al parere dei vertici dell’azienda, il clamoroso evento sarebbe stato organizzato da alcuni fornitori esterni, accordatisi in precedenza con i dipendenti della società stessa. In particolare, una delle dirigenti del gruppo, Angela Seidler, ha spiegato che i “ladri” avrebbero manipolato i dati riguardanti le consegne, dichiarando di aver spedito al colosso del riciclo del rame una quantità di materiale superiore a quella effettivamente trasportata.
Il tutto sarebbe avvenuto con l’aiuto di una parte del personale Aurubis, che avrebbe chiuso un occhio davanti alle irregolarità in questione. Quasi certamente, il furto è avvenuto non meno di un mese fa: la ditta ha infatti spiegato che è questo il tempo che trascorre normalmente tra l’arrivo del materiale e la sua lavorazione.
Non è certo la prima volta che il colosso tedesco, le cui filiali si dividono tra l’Europa e gli Stati Uniti, si ritrova in una situazione del genere: solo pochi mesi fa, più precisamente a giugno, la ditta denunciò la misteriosa sparizione di prodotti contenenti metalli preziosi, dal valore di circa 20 milioni di euro. Al tempo dei fatti, le forze dell’ordine locali arrestarono ben sei persone.

Questa volta, invece, stando a quanto riferito dai portavoce del colosso del riciclo del rame, le indagini termineranno orientativamente a fine settembre. Dopo la scoperta degli ultimi giorni, l’azienda ha deciso di potenziare i propri sistemi di sicurezza e di intensificare i controlli ai cancelli. La nuova scomparsa di materiale dal deposito, inoltre, ha già avuto delle ripercussioni importanti sul valore delle azioni della società, calate del 18%.
L’azienda fattura ogni anno oltre diciotto miliardi di euro, occupandosi principalmente della fusione e del riciclo del rame. Quest’ultimo non viene estratto direttamente dalla ditta, ma le viene consegnato da fornitori esterni. Aurubis, attiva in Europa ed oltreoceano, si occupa dunque della fusione dei vari materiali metallici e della loro ossidazione, processo con il quale vengono eliminate le varie impurità.
Negli ultimi mesi, il rame è stato spesso al centro di episodi molto simili a quelli che hanno coinvolto la società di Amburgo. Quest’ultimo è infatti considerato come il “metallo dell’elettrificazione”, fondamentale per ogni progetto riguardante la transizione energetica: per questo motivo, è ricercatissimo sul mercato. Secondi gli esperti, entro il 2035 la domanda globale di rame raffinato crescerà vertiginosamente, toccando quota quarantanove milioni di tonnellate. Nei prossimi anni, quasi certamente, si verificherà dunque un divario importante tra la domanda e la produzione di rame, che di conseguenza contribuirà a far aumentare il costo del prodotto in questione.