Sono otto i candidati repubblicani che questa sera alle 9:00 ora di NY, al Fiserv Forum di Milwaukee, in Wisconsin, si sfideranno per due ore nel primo dibattito delle primarie del GOP per le presidenziali del 2024.
Prenderanno parte al dibattito l’ex governatore del New Jersey Chris Christie, il governatore della Florida Ron DeSantis, l’ex governatrice della South Carolina Nikki Haley, l’ex governatore dell’Arkansas Asa Hutchinson, l’ex vicepresidente Mike Pence, l’imprenditore Vivek Ramaswamy e il senatore della South Carolina Tim Scott.
Il governatore del North Dakota, Doug Burgum, che si è qualificato per prendere parte al dibattito, non si sa se questa sera ci sarà. Si è infortunato martedì pomeriggio giocando a basketball con i suoi collaboratori. Ha trascorso la notte di martedì al Pronto Soccorso in un ospedale di Milwaukee e la sua partecipazione è in forse.
L’ex presidente Donald Trump, al centro di quattro indagini giudiziarie, resta il favorito nei sondaggi nazionali e nei primi sondaggi statali tra gli elettori repubblicani, ha snobbato l’evento e ha invitato i suoi rivali a ritirarsi.
Il Republican National Committee, che ha organizzato l’evento, ha stabilito come criterio per partecipare al dibattito che i candidati debbono avere almeno 40.000 donatori individuali e registrare almeno l’1% di sostegno in tre sondaggi nazionali o in due sondaggi nazionali e due sondaggi statali. Ai candidati è stato inoltre richiesto di firmare un impegno a sostenere il vincitore delle primarie repubblicane, non importa chi sia. L’unico che finora non ha voluto firmare questo impegno è Donald Trump.
Ecco chi sono gli otto candidati che prenderanno parte al dibattito di questa sera.
Ron DeSantis
Il governatore della Florida potrebbe essere l’obiettivo di maggior peso tra i partecipanti al dibattito essendo il candidato che, dopo Trump, riscuote il maggior consenso tra gli elettori. DeSantis nelle ultime settimane non riuscendo a colmare l’enorme vantaggio che Trump ha su di lui ha nervosamente rimescolato la sua campagna elettorale. E’ un eterno secondo che cercherà sotto i riflettori nazionali di dare una svolta alla sua campagna elettorale presentandosi come la principale alternativa a Trump.
Vivek Ramaswamy
Lunedì l’imprenditore di origine indiana ha postato un video di sè stesso a torso nudo, mentre giocava a tennis, in un tweet che ha descritto come la sua preparazione al dibattito. Autore di due saggi contro il politically correct, corteggia gli elettori indipendenti. Ha preso parte a programmi sui media che molti contendenti repubblicani si rifiutano di vedere, come quello di Bill Maher su HBO. E’ il candidato che DeSantis teme maggiormente. In una nota di un suo super PAC gli strateghi del suo team gli hanno consigliato di attaccare Ramaswamy.
Mike Pence
L’ex vicepresidente ha avuto maggiori difficoltà di alcuni dei suoi rivali nel raggiungere la soglia dei 40.000 donatori, ma lo ha fatto con due settimane di anticipo. Ha suggerito che non vedeva l’ora di controbattere le bugie del suo ex compagno di cordata. Ha criticato la decisione di Trump di saltare il dibattito, Pence ha detto domenica su ABC News che ogni candidato qualificato “dovrebbe essere sul palco disposto a confrontarsi e rispondere alle domande difficili”.
Nikki Haley
L’ex governatrice della South Carolina e ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite durante l’amministrazione Trump sostiene che i repubblicani dovrebbero essere più concentrati a indebolire il sostegno dei loro rivali democratici dibattendo i problemi del Paese invece di continuare a parlare di Trump. Lunedì ha criticato Ramaswamy, affermando sui social media che “le sue politiche estere hanno un tema comune: rendono l’America meno sicura”.
Tim Scott
Il senatore afroamericano della South Carolina è il meno aggressivo con i suoi rivali di partito ma ha una profonda personale antipatia per il governatore della Florida Ron DeSantis che vede, dopo Trump, come il suo maggiore ostacolo per ottenere la nomination.
Chris Christie
L’ex governatore del New Jersey è forse la più grande sorpresa del dibattito. Come contendente alla presidenza nel 2016 le sue salaci battute hanno messo fine alle speranze presidenziali di Marco Rubio deridendolo per aver pronunciato un “discorso di 25 secondi memorizzato”. Christie si è posizionato come il più feroce critico di Trump.
Douglas Burgum
Il governatore del North Dakota, che con uno stratagemma ha attirato donatori con un programma di buoni regalo (dava 20 dollari in cambio di donazioni di 1 dollaro per la sua campagna elettorale) si è descritto come il contendente meno conosciuto ma che rappresenta “l’anima dell’America”. Domenica aveva detto alla NBC che avrà successo nel dibattito “se avrò la possibilità di spiegare chi sono, cosa faccio e perché mi sono candidato”. La sua partecipazione è in forse.
Asa Hutchinson
L’ex governatore dell’Arkansas si è anche posizionato come un aspro critico di Trump. In precedenza si era lamentato del requisito dell’impegno di fedeltà chiesto dal Republican National Committee, ma domenica ha detto a Kasie Hunt della CNN che avrebbe firmato l’impegno perché era “fiducioso che Donald Trump non sarà il candidato del partito per le presidenziali del 2024”.
Un particolare importante è che Fox News, per ora, non ha accreditato i sostenitori di Trump a prendere parte ai programmi di commento successivi al dibattito. Gli “spin room” sono un’area di incontro in cui i giornalisti possono parlare con i partecipanti la sida elettorale. Il nome si riferisce al fatto che i partecipanti cercano di dare una chiave di lettura favorevole alle cose dette dai candidati che loro sostengono e negativa a quelle degli altri candidati. I sostenitori di Trump, inclusa la deputata Marjorie Taylor Greene, sono già a Milwaukee.