Nonostante alcuni studi, l’ultimo in ordine di tempo del McKinsey Global Institute, dichiarino che a causa dell’intelligenza artificiale circa 12 milioni di persone negli Stati Uniti potrebbero perdere il loro posto di lavoro e in modo particolare le donne con 1,5% di probabilità in più rispetto agli uomini a causa dei ruoli rivestiti, la ricerca tecnologica continua a avanzare.
La società Meta ha presentato l’ultimo output AI definendolo come un importante progresso per la traduzione di testo e lingua in tempo reale.
Seamless M4T è un modello multimediale che traduce il testo in voce e viceversa. Ovvero, come descritto dalla società, risulta essere “il primo modello di traduzione e trascrizione IA multimodale all-in-one” in grado di tradurre e trascrivere le lingue allo stesso tempo.
Seamless M4T è rilasciato attraverso una licenza Creative Commons e supporta: riconoscimento vocale per quasi 100 lingue, traduzione da voce a testo per quasi 100 lingue di input e 36 di output, traduzione da testo a testo per quasi 100 lingue, traduzione da testo a voce che supporta quasi 100 lingue di input e 35 lingue di output.
Il direttore scientifico del marchio, Paco Guzman, ha dichiarato: “La grande novità è che non ci si basa più su modelli intermedi per produrre risultati. Un algoritmo essendo più flessibile sarà in grado di comprendere meglio i cambiamenti linguistici al volo”.
Oltre al modello, Meta sta rilasciando anche il suo set di dati di addestramento chiamato “SeamlessAlign”, che ha 270 mila ore di allineamento vocale e testuale. Rispetto ai suoi concorrenti, la società lascia i suoi prodotti open-source e gratuiti, affinché chiunque possa utilizzare, esaminare, modificare e sviluppare il software come preferisce.
Ma tutto questo dove ci sta portando?
La Silicon Valley attraverso i suoi film di fantascienza ci aveva preparati e invitati a desiderare gli oggetti comparsi in alcune scene. Avveniristici, tecnologici, irraggiungibili, questi gadget sci-fi, a quanto pare , stanno ormai uscendo dai televisori per raggiungerci e Meta è uno dei suoi tramiti.
Ma spesso con la realizzazione di un desiderio c’è anche un prezzo da pagare.
Era il 2011 quando la società Endemol, annunciando la prima serie di Black Mirror, scrisse: “Negli ultimi dieci anni, la tecnologia ha trasformato quasi ogni aspetto delle nostre vite senza che noi avessimo il tempo di riflettere e fermarci un attimo. La nostra presa sulla realtà sta venendo meno. Abbiamo accesso a tutte le informazioni possibili, ma nel nostro cervello non c’è spazio per assorbire più dei 140 caratteri di un tweet”.
La serie voleva essere una finestra sul futuro, sollevando riflessioni sul rapporto fra l’uomo e la tecnologia e come questa potesse influenzare i comportamenti all’interno di un contesto sociale. La perdita del lavoro a causa dell’intelligenza artificiale è solo l’inizio di un inevitabile turbamento psicologico, unito alla preoccupazione per “qualcosa” che sta velocemente cercando di sostituirci.