Nella giornata di domani, a Stoccolma, Andrea Rinaldo diventerà il primo italiano di sempre a ricevere il Water Prize, meglio noto come Nobel per gli studi sulle risorse idriche. Fu l’Accademia reale svedese, durante la scorsa primavera, a rendere omaggio all’ingegnere sessantanovenne, di origini veneziane, conferendogli l’ambitissima “Carl XVI Gustafs medalj”, assegnata generalmente a “Una persona svedese o straniera per il suo eccezionale contributo alla protezione dell’ambiente in senso lato, o per aver scritto in modo illuminante su questo argomento”.
In particolare, il docente dell’Università degli studi di Padova riceverà questa importante onorificenza grazie alla sua attività di ricerca innovativa sulla dinamica delle reti fluviali, che ha favorito la comprensione delle complesse interazioni tra il ciclo idrologico, i processi ecologici e quelli evolutivi. Come spiegato dall’Ordine degli ingegneri veneziani, inoltre, gli studi del prof. Rinaldo hanno portato a nuove conoscenze sulla diffusione dei soluti e delle specie acquatiche nelle reti fluviali, nonché sul ruolo svolto dall’acqua come vettore nei corridoi ecologici. L’applicazione delle sue teorie e dei suoi modelli allo studio della diffusione di malattie e di inquinanti, avrà importanti ricadute sociali.
“Il prof. Rinaldo è un leader di pensiero nelle scienze idrologiche”, hanno invece dichiarato i vertici della Stockholm International Water Institute, “Nella sua ricerca, ha scoperto le connessioni chiave tra le reti fluviali e la diffusione di soluti, specie acquatiche e malattie, fornendo una comprensione approfondita dei campi dell’idrogeomorfologia e dell’ecoidrologia”. Nella giornata di domani, dunque, presso la sala d’oro della City hall di Stoccolma, alla presenza del re Carlo XVI Gustavo, il docente veneziano ritirerà finalmente il meritatissimo riconoscimento.
Come annunciato già in questi giorni, durante il proprio discorso il prof. Rinaldo toccherà diverse tematiche, dal cambiamento climatico alla situazione veneziana. “Il clima non è di destra né di sinistra”, ha spiegato l’idrologo, “Sta cambiando a causa dell’uomo e lo sta facendo sempre più rapidamente. Dobbiamo essere veloci anche noi nella risposta. I negazionisti hanno esaurito gli argomenti. Alluvioni e siccità sono ormai più frequenti delle scadenze elettorali. È ora che anche la politica se ne occupi. Dobbiamo adattarci al cambiamento con soluzioni pratiche. In Italia, ad esempio, tutto ciò significherebbe decidere “a tavolino” dove deve esondare un fiume in piena”. Rinaldo ha inoltre comunicato che durante la cerimonia di domani citerà un importante personaggio svedese, Greta Thungerg: “Sarei contento di incontrarla”, ha infatti dichiarato il docente dell’UniPadova, “Ammiro ciò che dice. I giovani vanno ascoltati. Perfino in Svezia, Paese che rispetta la scienza come nessun altro, la voce di Thunberg non risuona più come una volta”.
L’ingegnere sessantanovenne, naturalmente, si è espresso anche sull’attuale quanto preoccupante situazione delle acque veneziane, spiegando: “Far restare in vita Venezia non sarà facile. Oggi prevediamo che il mare sarà più alto di un metro fra cento anni. Nel resto del mondo intanto, il ghiaccio antartico si è ridotto quest’anno come mai aveva fatto prima. E se perdiamo la Groenlandia, altro che un metro di innalzamento del mare, ne avremo sette. L’impressione è che il cambiamento sia in accelerazione”.