Craig Robertson, l’uomo sospettato di aver minacciato Joe Biden, è stato ucciso da agenti Fbi durante un blitz avvenuto alle prime luci del giorno.
L’episodio è avvenuto a Provo, ottanta chilometri a sud di Salt Lake City, nello Utah, intorno alle 6.15 di mattina. Non è chiaro ancora cosa sia successo quando gli agenti gli hanno bussato alla porta, ma gli uomini dell’FBI gli hanno sparato e lo hanno ucciso.
In un post pubblicato sui social il 7 agosto, Robertson aveva scritto: “Ho sentito che Biden sta venendo nello Utah. Tirerà fuori il mio Ghille (una tuta mimetica, ndr) e toglierà un po’ di polvere al mio fucile M24”. “Benvenuto buffone”, aveva aggiunto, scritto in grassetto nero su sfondo rosso e rosa.
A marzo, l’uomo aveva anche minacciato di uccidere il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg, che ha condotto l’inchiesta che ha portato alla prima delle tre incriminazioni di Donald Trump, quella per il pagamento in nero di due donne per evitare che svelassero, nel 2016, la loro relazione extraconiugale con lui.
“Ti aspetterò nel parcheggio del tribunale – aveva scritto Robertson rivolto a Bragg – con la mia Smith & Wesson 9mm per ‘fumarmi’ uno stupido procuratore radicale che non sarebbe mai dovuto essere nominato. Ciao ciao a un altro corrotto”.
Un agente dell’Fbi aveva contattato Robertson e chiesto informazioni sui suoi messaggi. Lui aveva risposto che “era un sogno” e aveva invitato l’agente a ripresentarsi a casa con un mandato d’arresto.