La Russia sembra pronta alla sua prima missione lunare da quasi cinquant’anni: l’agenzia spaziale russa Roscosmos ha annunciato che il modulo Luna-25 sarà lanciato dal cosmodromo di Vostochny nell’est del paese tramite un razzo Soyuz.
Il lancio, già rimandato varie volte, dovrebbe avvenire nelle prime ore di venerdì 11 secondo la Roscosmos. Il lander Luna-25 è dotato di quattro zampe, pesa circa 800 chili e dovrebbe allunare nella regione del polo sud del nostro satellite (la maggioranza degli allunaggi avviene nella zona dell’equatore). “Il Luna-25 ha come compito praticare l’atterraggio soft, prelevare ed analizzare campioni di suolo lunare, condurre analisi scientifiche a lungo termine” afferma il comunicato dell’agenzia spaziale.
Il rilancio dell’avventura lunare per Mosca giunge in una particolare congiuntura geopolitica: da un lato l’offensiva in Ucraina ormai entrata nel secondo anno, con le pesantissime tensioni che ha scatenato con l’Occidente; dall’altro, una crescente cooperazione spaziale con la Cina.
Dopo l’invasione dell’Ucraina, nel febbraio 2002, l’agenzia spaziale europea ESA aveva annunciato lo stop alla collaborazione con Mosca per la missione Luna-25 e anche per le future 26 e 27. Roscosmos aveva allora annunciato che avrebbe sostituito le strumentazioni europee con prodotti made in Russia. L’anno scorso, dal cosmodromo di Vostochny, il presidente russo Vladimir Putin ricordò che l’Unione Sovietica nel 1961 mandò il primo uomo nello spazio (era Yuri Gagarin) nonostante sanzioni “totali” da parte dell’Occidente, tracciando un parallelo evidente fra le glorie del passato e la situazione presente; Mosca, ha detto, avrebbe sviluppato il suo programma lunare nonostante le sanzioni che ora colpiscono il paese per l’invasione dell’Ucraina.
“Siamo guidati dall’ambizione dei nostri antenati, quali che siano le difficoltà e i tentativi esterni di bloccarci” aveva detto Putin.