Il governatore della Florida Ron DeSantis è solo un “Donald Trump che veste taglia M”.
A crederlo è la stampa ufficiale di Pechino, che domenica ha dedicato un lungo editoriale proprio al candidato repubblicano – che secondo i sondaggi sarebbe dietro l’ex presidente, ma che come lui condivide una posizione fieramente anti-cinese.
L’op-ed è stato firmato dall’esperto di politica estera Ding Gang sulle pagine del Global Times (l’organo di stampa del PCC dedicato alle questioni internazionali), con il seguente titolo: “Non c’è bisogno che la Cina si preoccupi di ‘Trump di taglia M come DeSantis’.
“Se il vero Donald Trump è un candidato di taglia L, allora il governatore della Florida Ron DeSantis è un Trump di taglia M”, si legge nell’articolo, nel quale si criticano i magri risultati di DeSantis nei sondaggi e si ribadisce che i candidati ostili alla Cina non riusciranno ad avere alcun effetto su Pechino.
Ding scrive che DeSantis sembrava essere un “candidato di taglia XL” quando ha annunciato la sua discesa in campo per la Casa Bianca a maggio, ma che in seguito le sue politiche non sono riuscite a “farlo uscire dall’ombra di Trump”. Nello specifico, l’autore si dice decisamente non sorpreso dalla posizione anti-cinese di DeSantis, dato che l’ostilità verso il Dragone sarebbe divenuto ormai il filo comune della maggioranza dei politici americani.
“Se il grande Trump non ha avuto un impatto significativo sulla Cina, non c’è bisogno di preoccuparsi dei Trump più piccoli, perché tutto ciò che faranno sarà solo altro rumore di fondo”, conclude l’editoriale.
A maggio DeSantis ha firmato una legge per combattere “l’influenza maligna del Partito Comunista Cinese nello Stato della Florida”. In una dichiarazione della scorsa settimana, in caso di elezione alla Casa Bianca il 44enne si è inoltre impegnato a “riprendere il controllo dell’economia americana dalla Cina, vietando le importazioni di beni realizzati con proprietà intellettuale rubata, rafforzando le tutele contro il lavoro minorile e ponendo fine allo status commerciale preferenziale della Cina”.