Yellow Corp, la storica azienda di autotrasporti statunitense nata quasi 100 anni fa, ha presentato l’istanza di fallimento per un pesante carico di debiti dopo una serie di fusioni e di tese trattative contrattuali con il sindacato dei Teamsters. Il deposito del fallimento presso un tribunale del Delaware elenca passività per miliardi di dollari, con oltre 100.000 creditori. “È con profondo disappunto che Yellow annuncia la sua chiusura”, ha detto l’amministratore delegato Darren Hawkins.
La società attualmente deve 730 milioni di dollari al governo federale, che possiede il 30% dell’azienda, a seguito del prestito da 700 milioni di dollari per sostenere lo stop dovuto alla pandemia che Yellow ha ricevuto nel 2020.
I problemi finanziari sono noti dal 2000, quando l’impresa ha iniziato ad assumere grandi carichi di debito acquisendo concorrenti senza però riuscire a integrarle in un’unica rete.
Tra i suoi clienti figurano grandi rivenditori come Walmart e Home Depot, produttori e Uber Freight. Alcuni, tuttavia, hanno sospeso le spedizioni all’azienda per timore che potessero andare perse o bloccate in caso di fallimento.
Il mese scorso, il sindacato aveva annullato uno sciopero inizialmente programmato dopo che l’azienda non era riuscita a fare fronte ai suoi programmi pensionistici e all’assicurazione sanitaria dei dipendenti, dandole un mese di tempo per effettuare i pagamenti rimasti in sospeso. Il collasso farà perdere il lavoro a circa 30.000 dipendenti.