Mentre il numero di casi ricomincia a crescere, l’amministrazione Biden e il National Institutes of Health, in collaborazione con il Department of Health and Human Services (HHS), attraverso la RECOVER Initiative, hanno inaugurato un nuovo ufficio dedicato esclusivamente alla ricerca sugli effetti del Long Covid, cioè tutti quei problemi di salute che sono rimasti a chi si è ammalato di coronavirus negli ultimi tre anni.
Potrebbe trattarsi di fatica cronica, annebbiamento del cervello, vertigini, cambiamenti nei sensi del gusto, dell’olfatto, della sete, del desiderio sessuale, senza contare la propria salute mentale – sono solo alcuni degli oltre 200 sintomi che l’HHS associa al long Covid.

È stato stimato che, in seguito a questi tre anni di pandemia, fra 7,7 e 23 milioni di statunitensi hanno sviluppato una di queste patologie e che quindi è essenziale riunire quanti più esperti, medici, ricercatori e investitori, locali e nazionali, per poter offrire sostegno economico e terapie più efficaci.
È vero, ci si ammala ancora di Covid-19 e la situazione sta peggiorando. Dopo l’ultimo avviso da parte delle autorità sanitarie, che a New York avevano sollecitato i cittadini a ricominciare a indossare le mascherine nei locali chiusi e affallati, come la metropolitana, si stanno registrando nuovi picchi in generale in tutti gli Stati Uniti. Secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) il numero di persone ospedalizzate per coronavirus è arrivato a 8.035 la settimana scorsa (un migliaio in più rispetto al periodo 15-22 luglio e un 10% in più rispetto a dicembre 2022).
Il dato delle morti provocate dal coronavirus è in diminuzione, invece, perché le sottovarianti in circolazione in questo momento, Omicron BA.4 e BA.5, raramente potrebbero sfociare in malattie gravi e letali. Sono più trasmissibili e sarebbero 4,2 volte più vaccino-evasive rispetto alle precedenti. Per questo motivo, ricominciare a utilizzare la mascherina potrebbe essere buona norma.