Riccardo Gottardi, è una delle eccellenze italiane nell’ambito della bioingegneria . Da 12 da anni vive negli Stati Uniti per eseguire ricerche per la cura della stenosi subglottale nei bambini nel laboratorio di cui è il responsabile. “Sono nato a Sirmione, sul Lago di Garda. Poi mi sono trasferito a Pisa per frequentare la facoltà di fisica, proseguendo la mia formazione con un dottorato in ingegneria all’Università di Genova”,.
E come è arrivato negli Stati Uniti?
“In questa transizione che mi ha portato alla Fondazione Ri.MED, ho cambiato anche la mia area di interesse. Il progetto della fondazione era costruire un centro di ricerca a Palermo, basato sugli standard americani. Alcuni giovani medici italiani, fra cui io pur essendo un fisico, furono inviati nel 2011 a Pittsburgh con una borsa di studio, per intraprendere un percorso di ricerca e formazione”.
“Chiunque venga sottoposto a un intervento viene intubato e attraverso questa manovra rischia dei danni alle vie respiratorie. Nella maggior parte dei casi questi problemi guariscono in modo naturale. Tuttavia in un piccolo sottogruppo, circa l’8% di giovani pazienti, la crescita del tessuto cicatrizzale che si riforma va fuori controllo, impedendo progressivamente la possibilità di respirare. Il nostro organismo funziona come l’ecosistema di una foresta: se ci sono piccoli danni non succede niente, la foresta ricresce, ma se interviene uno squilibrio, la foresta è a rischio. Così pure il nostro corpo: se la risposta immunitaria che avviene anziché riparare inizia a danneggiare, in questo caso si producono altre cicatrici che ostruiscono le vie respiratorie”.
“Non abbiamo ancora risposte certe e questo ci spinge ad andare avanti con la ricerca. Cercheremo di studiare come poter evitare il progressivo sviluppo della patologia”.
“Quelli legati all’intubazione sono relativamente bassi, ma l’insorgere di questa malattia ha un impatto talmente devastante sulla qualità della vita dei bambini e dei ragazzi che ne sono colpiti che dobbiamo proseguire senza arrenderci”.
Per il momento, comunque, i risultati che avete ottenuto hanno ricevuto numerosi e importanti riconoscimenti.