Elon Musk ancora una volta al centro delle polemiche.
Questa volta il proprietario di Twitter – recentemente ribattezzata X – è sembrato suggerire che l’infarto che qualche giorno fa ha colpito LeBron James Jr., figlio della superstar NBA, potrebbe essere un effetto dei vaccini contro il Covid-19.
Il giovane cestista 18enne si era accasciato lunedì durante un allenamento con la University of Southern California, venendo ricoverato in terapia intensiva. “Bronny” è stato poi spostato in un reparto ordinario e non sarebbe più in pericolo di vita.
“Non possiamo attribuire tutto al vaccino, ma, allo stesso modo, non possiamo attribuire nulla”, ha scritto Musk in risposta a un tweet relativo all’incidente. “La miocardite (ossia l’infiammazione del cuore, nda) è un effetto collaterale noto. L’unica domanda è se sia rara o comune”, ha aggiunto l’uomo più ricco del mondo.
Le affermazioni cozzano tuttavia con la posizione dell’American Heart Association, secondo cui il rischio totale di miocardite è significativamente più alto subito dopo un’infezione da COVID-19 piuttosto che nelle settimane successive alla vaccinazione, pur rimanendo estremamente raro.
Lo scetticismo di Musk nei confronti dei vaccini non è certo una cosa nuova. Il mese scorso il CEO di Tesla e SpaceX aveva twittato che, pur essendo “generalmente favorevole ai vaccini”, “il mondo è ovviamente impazzito per l’eccesso di vaccinazione contro il ‘Covid-19’.” “L’ho messo tra virgolette, perché le sequenze di RNA sono cambiate così tanto che l’ho chiamato il virus di Teseo”, continua Musk. “Molte persone che conosco hanno avuto gravi effetti collaterali a causa dei vaccini, me compreso. Non riconoscerlo è una menzogna”.