È stato un esordio infuocato quello della Nazionale USA ai Mondiali di calcio femminile che si stanno svolgendo in Australia e Nuova Zelanda.
Il riferimento non è tanto alla partita in sé – che le pluri-campionesse a stelle e strisce hanno agevolmente portato a casa rifilando un secco 3-0 al Vietnam – quanto piuttosto la decisione di numerose calciatrici di rimanere in silenzio durante l’inno nazionale. I filmati andati in onda in tutto il mondo mostrano infatti numerose atlete tenere la bocca chiusa mentre nell’Eden Park di Auckland risuonava l’imponente Star Spangled Banner.
Most of the U.S. Women’s soccer players refused to sing our great national anthem.
What. A. Disgrace. pic.twitter.com/G8CJc22BMJ
— 3sidedstory 🇺🇲 (@3sidedstory) July 22, 2023
Un silenzio reso ancora più assordate dal concomitante entusiasmo mostrato dalle avversarie vietnamite – al loro esordio assoluto in una Coppa del mondo. Le 11 asiatiche, visibilmente emozionate, hanno infatti cantato l’inno del loro Paese – Tin Quân Ca (o “Canzone di un esercito in marcia”) – a squarciagola poggiando la mano destra sul cuore.
“A nessuno dovrebbe essere permesso di indossare la bandiera americana e di rappresentare gli Stati Uniti se non ci crede”, ha scritto su Twitter l’ex commissario della polizia di New York Bernard Kerik. “Molte di loro non conoscono nemmeno le parole.”
La scelta non è una novità: già nel 2019 Megan Rapinoe, la stella del calcio femminile USA che ha annunciato il ritiro dopo la Coppa del Mondo, aveva detto che non avrebbe “mai messo la mano sul cuore”. “Probabilmente non canterò mai più l’inno nazionale”, le sue parole all’epoca.