Torna finalmente in Italia la lettera con la quale, nel 1493, Cristoforo Colombo annunciò alla Casa reale spagnola la scoperta del Nuovo Mondo. L’antico documento era stato rubato quasi quarant’anni fa a Venezia, finendo poi, quasi per uno scherzo del destino, proprio negli Stati Uniti, più precisamente in Texas.
Nella serata di ieri, tramite i propri canali social, l’Arma dei carabinieri ha comunicato: “La preziosa epistola ‘de Insulis Indiae supera Gangem nuper inventis’ era stata trafugata in epoca antecedente al 1988, dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, finendo poi nelle mani di un facoltoso collezionista di Dallas, risultato in buona fede. Grazie alla collaborazione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Cultuale con gli investigatori americani di H.S.I, Homeland Security Investigation, il documento di elevatissima importanza storico-bibliografica è stato recuperato e restituito allo Stato Italiano.
La cerimonia di restituzione si è tenuta oggi al Ministero della Cultura, alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano e di autorità nazionali e statunitensi. Un’ulteriore testimonianza del costante lavoro svolto dai nostri Carabinieri dell’Arte che, con immutata passione, proseguono con infaticabile impegno nella tutela del patrimonio culturale”.
Questo documento, come spiegato dagli esperti, rappresenta da sempre uno dei testi più ambiti dai ricchissimi collezionisti americani, in quanto contiene una delle più antiche descrizioni dei territori ancora sconosciuti agli europei, visitati dal viaggiatore genovese alla fine del Quattrocento. Come noto, di ritorno dal continente americano, Colombo scrisse un breve resoconto della propria esperienza oltre oceano. La lettera in questione, venne tradotta nella primavera del 1493, da Leandro De Cosco. In queste pagine, il navigatore genovese descrisse il proprio viaggio, iniziato a Cadice, in Spagna, per poi narrare le particolarità delle nuove terre scoperte.
L’indagine per riportare il prezioso documento storico in Italia ebbe inizio nel 2012: il collezionista di Dallas lo aveva acquistato alcuni anni prima, per l’astronomica cifra di oltre un milione e mezzo di dollari. Nel corso delle loro ricerche, i carabinieri italiani e gli investigatori statunitensi, per l’identificazione dell’epistola, sono stati inoltre aiutati da uno specialista dell’università di Princeton.
A distanza di quasi quarant’anni dal furto, il manoscritto farà ora ritorno alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. Lo ha annunciato lo stesso ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha inoltre dichiarato: “Cercheremo di valorizzare al meglio questo documento. Con il presidente Zaia stiamo pensando di realizzare una mostra itinerante su Colombo, da portare in giro nelle città del Veneto. D’altronde, stiamo pur sempre parlando di un personaggio fondamentale della nostra storia”.