In Florida vivono oltre 40 specie di coralli che formano una delle barriere più grandi al mondo, unica negli Stati Uniti Continentali che si estende per oltre 350 miglia. Questi meravigliosi e variopinti animali che in alcuni casi illuminano l’oceano con la loro fluorescenza, stanno soffrendo e si stanno estinguendo con il rischio di una catastrofe ecologica.
Una di queste colonie, che si calcola abbia 300 anni di vita, sta per essere definitivamente distrutta per colpa cambiamento climatico.
Le barriere coralline sono tra i sistemi biologici più affascinanti, complessi e preziosi della Terra e – come riportano i dati dell’EPA, l’agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti – “Si stima che il 25% di tutta la vita marina, comprese oltre 4.000 specie di pesci, dipendano dalle barriere coralline durante il loro ciclo di vita”.
“Inoltre – aggiunge l’EPA -, 1 miliardo di persone in tutto il mondo beneficia dei numerosi servizi ecosistemici forniti dalle barriere coralline, tra cui cibo, protezione delle coste e reddito derivante da turismo e pesca”. E’ per di più stato scoperto che possiedono sostanze utili per produrre antidolorifici e medicine contro il cancro.
Adesso la minaccia più grande contro queste meraviglie del mare, dopo l’inquinamento e la pesca a strascico che distrugge la loro delicata struttura, è il caldo eccessivo.
In Florida la temperatura dell’acqua è arrivata a ben 37°. Un calore così estremo indebolisce i coralli che perdono i loro colori e diventano più vulnerabili a malattie fatali come la “Stony Coral Tissue Loss Disease”. Questa “Sindrome Bianca”, secondo i ricercatori ha già distrutto più di 20 specie di coralli del mare della Florida. Come se non bastasse, uno Studio recente della NOAA e dell’Università di Miami ha evidenziato che il 70% della barriera corallina della Florida si sta erodendo più velocemente rispetto a quanto stia crescendo.
Tuttavia, ricercatori e volontari stanno partecipando attivamente all’iniziativa “Mission Iconic” di 100 milioni di dollari, e sono decisi a trovare una soluzione per ripristinare la barriera, piantando migliaia di frammenti di coralli, e integrando i granchi reali dei Caraibi che mangiando l’eccesso di alghe proliferanti grazie al forte calore e al ridotto filtraggio dell’acqua – anche questo a causa dei coralli malati – rendono l’ambiente più ospitale e adatto alla ricrescita di questa preziosa specie.
Ma una buona notizia arriva anche dall’Italia: si tratta di un metodo rivoluzionario e totalmente naturale che può curare e prevenire lo sbiancamento dei coralli. A scoprirlo sono stati i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e l’Università di Milano-Bicocca, che in collaborazione con l’acquario di Genova hanno dimostrato come le proprietà antiossidanti della curcumina – sostanza contenuta naturalmente nel rizoma della curcuma- possa essere utile a contrastare l’insorgere della malattia. La somministrazione del principio attivo è totalmente green e avviene grazie alla distribuzione in mare di dispositivi biodegradabili.