“Non ho mai neanche suggerito che il virus del Covid 19 sia stato creato in modo da non colpire gli ebrei”. Così Robert Kennedy jr, il nipote del presidente Jfk noto per le sue posizioni no vax che si è candidato alla nomination democratica per la Casa Bianca, oggi su Twitter si difende dalle accuse di razzismo e antisemitismo che gli sono state mosse dopo che sono state riportate sue dichiarazioni riguardo al fatto che il coronavirus sarebbe stato strutturato “in modo da attaccare caucasici e neri” e che le persone “più immuni sono ebrei ashkenaziti e cinesi”.
“L’articolo del New York Post è sbagliato”, ha scritto Kennedy Jr, riferendosi al tabloid che è stato il primo a riferire le sue dichiarazioni. Poi però è passato a spiegare che in quella che definisce “una conversazione off the record”, aveva espresso la convinzione che “gli Stati Uniti ed altri governi stiano sviluppando delle bio armi etnicamente dirette” e come una “sorta di prova di questo concetto”, aveva citato “uno studio del 2021 sul Covid che mostra che questo ha colpito in modo sproporzionato alcune razze”. Ed ha poi concluso di “non credere, ne aver suggerito, che l’effetto etnico sia stato deliberatamente creato”.
Parole di “un pazzoide completo che non ha nessuna ragione di essere in nessun modo vicino alla presidenza”, è stato il commento del deputato democratico Ritchie Torre. “È difficile immaginare un figlio che abbia disonorato di più il nome del padre”, ha concluso riferendosi a Bob Kennedy, il fratello del presidente Kennedy, che è stato ucciso mentre faceva campagna elettorale per la Casa Bianca nel 1968. Diversi esponenti del clan Kennedy hanno pubblicamente preso le distanze dal candidato alla nomination: “a causa delle posizioni di Robert, sostengo il presidente Biden”, ha detto nei giorni scorsi la sorella Rory, con un chiaro riferimento alle posizioni no vax, insieme al cugino Patrick.