Niente da fare. Non ci sono impronte digitali o tracce di saliva sulla bustina di cocaina trovata alla Casa Bianca. Non solo. Dalle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza non si riesce a capire quale mano abbia depositato la droga nella cassettiera all’ingresso della West Wing dove dipendenti e visitatori lasciano cellulari e apparecchi elettronici quando entrano alla Casa Bianca.
In un press release dello United States Secret service viene affermato che “senza essere in grado di identificare il proprietario della droga le indagini si sono concluse e il caso è stato archiviato”.
La sera del 2 luglio gli agenti dei servizi segreti hanno trovato la polvere in un piccolo sacchetto di plastica trasparente durante il controllo di routine di fine giornata. Il presidente Joe Biden era a Camp David con i membri della sua famiglia per il lungo fine settimana del 4 luglio. La First Family è tornata a Washington solo nel tardo pomeriggio di Independence Day, due giorni dopo il ritrovamento, per prendere parte ai festeggiamenti della serata.
La direttrice dei Servizi Segreti, Kimberly Cheatle, si è incontrata questa mattina con il parlamentare James Comer, presidente della commissione per la Supervisione e la Responsabilità della Camera per rendere note le conclusioni delle indagini.

Una fonte degli inquirenti ha detto alla CNN che la droga sarebbe stata lasciata da uno delle centinaia di visitatori che sono entrati nell’ala ovest durante il finesettimana del 4 di luglio e che il ripostiglio dove è stata trovata la bustina di cocaina è un punto cieco per le telecamere di sorveglianza.
Fox News ha dedicato buona parte dei programmi del pomeriggio sull’incapacità dei servizi segreti di risolvere il mistero e ai microfoni della stazione televisiva si sono alternati molti parlamentari repubblicani.
“Perché questa indagine è già conclusa?” ha chiesto Sandra Smith, conduttrice del programma America Reports, al senatore Lindsey Graham. “Qualcuno ha portato la cocaina alla Casa Bianca e i servizi segreti non hanno idea di chi sia stato. E’ un fatto grave – ha detto Graham – Una cosa simile non sarebbe mai avvenuta se alla Casa Bianca ci fosse stato Donald Trump. Qualcuno deve riesaminare da cima a fondo le procedure che proteggono la Casa Bianca. Qualcuno deve essere licenziato perché qualcuno ha permesso alla cocaina di entrare alla Casa Bianca, e una volta lì, non possiamo provare chi sia stato, è snervante. Ma qualcuno deve essere licenziato solo perché questa cosa è avvenuta”.
Lasciando la riunione della Commissione Supervisione e Responsabilità della Camera, il parlamentare repubblicano Tim Burchett ha detto alla CNN che il caso è stato “la cosa più ridicola che abbia mai visto in vita mia”. “Siete stati tutti alla Casa Bianca. Per entrare devi dare il tuo numero di previdenza sociale, il numero di telefono, l’indirizzo e un documento di riconoscimento. Ci sono telecamere dappertutto. E’ impossibile non trovare chi ha lasciato la cocaina. E se dovesse essere vera la ricostruzione fatta dai Servizi Segreti il responsabile dell’agenzia federale deve essere licenziata perché è la prova provata che le misure di sicurezza non sono adeguate”.

La focosa Marjorie Taylor Greene ha detto ai giornalisti che i servizi segreti hanno informato i membri nel loro briefing di aver ristretto l’elenco dei sospetti a 500 persone. Greene, che ha detto che parte del briefing era riservato. La parlamentare ha aggiunto di aver chiesto ai servizi segreti se avevano fatto i test sull’uso delle droghe sulle persone che avevano visitato la Casa Bianca e che la risposta è stata negativa..
Secondo Lauren Boebert l’elenco delle persone che sono entrate alla Casa Bianca il 2 luglio è un misto di membri dello staff e visitatori, ma i servizi segreti non fornirebbero dettagli. Boebert ha aggiunto che la cocaina è stata trovata nell’armadietto numero 50 e che manca la chiave di quell’armadietto.
La parlamentare repubblicana Nancy Mace ha affermato che i servizi segreti dovevano ottenere i registri dei visitatori e altre informazioni dall’amministrazione Biden attraverso il Presidential Records Act perché l’armadietto in cui è stata trovata la cocaina è sotto la giurisdizione dell’amministrazione Biden.
Il senatore Tom Cotton, repubblicano della sottocommissione giudiziaria del Senato per la giustizia penale e l’antiterrorismo, ha scritto al direttore dei servizi segreti Kimberly Cheatle chiedendo maggiori informazioni sulle procedure di sicurezza dell’agenzia per la Casa Bianca.
“Se il complesso della Casa Bianca non è sicuro, il Congresso deve conoscere i dettagli, così come il piano per correggere eventuali falle di sicurezza”.