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July 13, 2023
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Fox News ancora a processo: le bugie di Tucker Carlson continuano a costare milioni

Raymond Epps sostiene di essere stato bersaglio di minacce di morte dopo le parole del conduttore contro di lui

Massimo JausbyMassimo Jaus
Pillole del giorno dagli Stati Uniti

Tucker Carlson - wikimedia

Time: 4 mins read

Fox News nuovamente sul banco degli imputati. Le bugie di Tucker Carlson sulle elezioni truccate sono già costate quasi 800 milioni di dollari al network televisivo e ora la compagnia televisiva di Murdoch rischia una nuova pesante penalizzazione.

Raymond Epps, un ex sostenitore di Donald Trump che ha preso parte alle dimostrazioni davanti al Campidoglio il 6 gennaio 2021, nelle numerose analisi sul tentativo insurrezionale condotte da Fox News è stato accusato da Tucker Carlson che, senza nessuna prova, aveva affermato fosse al centro di un complotto organizzato dall’FBI. Il conduttore televisivo sosteneva che Epps si fosse mischiato alla folla per incitare i sostenitori di Trump a lanciare l’assalto al Congresso. E con Carlson, e sulle sue teorie cospirazioniste, si erano associati anche Laura Ingraham e Will Cain nei loro programmi su Fox News.

“Epps è apparso in più di due dozzine di filmati negli show in prima serata di Carlson – ha affermato l’avvocato di Epps – e Carlson diceva senza mezzi termini ai suoi telespettatori che era un dato di fatto che Epps fosse un informatore dell’Fbi. E gli hanno creduto” c’è scritto nell’atto di citazione depositato in tribunale. 

Le ripetute accuse di Carlson hanno reso la vita impossibile per Epps, un ex marine che ha affermato di essere stato costretto a lasciare la sua casa in Arizona. Epps sostiene che lui e sua moglie sono stati bersagliati dalle minacce di morte da parte dei sostenitori di Trump. È stato costretto a svendere il ranch dove organizzava ricevimenti per matrimoni, è stato ostracizzato dai suoi amici e dalle persone con cui aveva contatti di lavoro, tanto che ha dovuto chiudere la sua attività e ora lui e sua moglie vivono in un camper nello Utah. Ora chiede danni non specificati e un processo con giuria.

Nell’atto di citazione viene affermato che il Dipartimento di Giustizia due mesi fa gli ha comunicato che dovrà affrontare accuse penali per la sua partecipazione all’assalto al Congresso mentre lui, invece, come dimostrano i filmati mostrati dallo Speaker della Camera Kevin McCarthy, cercava di calmare gli animi. E attribuisce questo affondo degli inquirenti federali “agli attacchi implacabili di Fox e Carlson e la conseguente pressione politica che hanno causato”.

House Republican Leader Kevin McCarthy – ANSA/EPA/SHAWN THEW

“All’indomani degli eventi del 6 gennaio, Fox News ha cercato un capro espiatorio per non incolpare Donald Trump o il Partito Repubblicano”, c’è scritto nell’atto di citazione. “Alla fine per uscire dal vicolo cieco in cui i commentatori di Fox News si erano messi, hanno fabbricato questa storia per continuare a coprire le loro bugie”.

Carlson ha ignorato le prove che contraddicevano la sua teoria, inclusa la testimonianza di Epps davanti alla Commissione d’Inchiesta della Camera che ha svolto le indagini sul tentativo insurrezionale. Interrogato ha affermato che non era un agente provocatore che stava lavorando per l’Fbi, e i video forniti dal presidente della Camera Kevin McCarthy mostravano gli sforzi di Epps per cercare di disinnescare la situazione.

Carlson non è direttamente nominato come imputato nella causa. L’avvocato di Epps, Michael Teter, ha osservato che Carlson “era un dipendente della Fox quando ha diffamato il mio cliente, e la Fox ha trasmesso quelle falsità diffamatorie che hanno gravemente leso la reputazione di Epps e reso la sua vita un inferno. Fox è quindi pienamente responsabile delle dichiarazioni di Carlson”, ha detto Teter. 

Ieri il direttore dell’FBI Christopher Wray, che era stato convocato davanti alla Commissione Giustizia della Camera ha negato che Epps fosse un “agente provocatore del governo”. “Affermo che l’idea che in qualche modo la violenza al Campidoglio del 6 gennaio fosse parte di un’operazione orchestrata dall’FBI è ridicola”, ha detto Wray ai legislatori. 

Nella sua causa per diffamazione, Epps afferma che il 5 gennaio, il giorno prima dell’assalto al Campidoglio, ha cercato di disinnescare una situazione di tensione tra i sostenitori di Trump e la polizia, affrontando un agitatore indicato nella causa come “Baked Alaska”. Quell’uomo, in seguito identificato come personaggio dei social media di estrema destra Anthime Gionet, è stato condannato all’inizio di quest’anno a 60 giorni di carcere.

Rupert Murdoch – ANSA/EPA/ANDREW GOMBERT

Nell’atto di citazione Epps afferma di essere rimasto “scioccato e deluso” quando i manifestanti hanno iniziato a sfondare le transenne della polizia e salire sulle impalcature e sui muri intorno al Campidoglio. “Era molto preoccupato per i risultati delle elezioni ed era convinto dalle affermazioni di Fox News che ripeteva le bugie di Trump che Biden aveva vinto con i brogli e credeva che fosse suo dovere di cittadino partecipare alla protesta. Ma non credeva che la violenza fosse appropriata”.

Dopo il patteggiamento con la Dominion, alla fine del mese scorso, la Fox ha pagato 12 milioni di dollari per risolvere una causa intentata da una ex producer che aveva accusato Carlson di aver reso ostile l’ambiente di lavoro nel suo programma televisivo promuovendo falsità, fanatismo e misoginia. La producer aveva affermato separatamente che gli avvocati della rete e della sua società madre, Fox Corp., l’avevano spinta a mentire per difendere Carlson e i dirigenti maschi in una testimonianza sotto giuramento. Fox ha contestato vigorosamente l’accusa di cattiva condotta da parte del suo team legale, ma ha patteggiato il risarcimento e non ha contestato le accuse a Carlson che è stato licenziato poco dopo l’annuncio dell’accordo del Dominion.

Prossimamente Fox dovrà affrontare un’altra causa per $ 2,7 miliardi richiesti dalla Smartmatic, un’altra società che produce le macchinette elettorali per votare. La data del processo non è stata ancora fissata. Alcuni azionisti della Fox hanno intentato azioni legali, sostenendo che i dirigenti e i membri del consiglio di Fox Corp. non hanno esercitato i controlli lasciando libero il campo alla disinformazione permettendo a numerosi commentatori di diffondere le false notizie sulle elezioni esponendo la società alle cause per diffamazione.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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