La Florida è sotto attacco. Oltre alle alghe tossiche, con cui sta combattendo da qualche settimana, da oggi si ritrova a fare i conti anche con la polvere sahariana in arrivo dal deserto africano. Sulle contee di Miami-Dade, Broward, Palm Beach e Monroe è scattato l’allarme per il caldo e le alte temperature che durerà fino alle 20 di mercoledì 12 luglio.
Di solito luglio è uno dei mesi più umidi, caratterizzato da cicloni tropicali che si alimentano proprio dalla grande presenza di acqua nell’aria, provocando temporali. Come scrive su Twitter il National Weather Service di Miami, “la buona notizia” è che l’arrivo del Saharan Air Layer (SAL), trattandosi di aria secca, andrebbe a rallentare le precipitazioni. Ma “la cattiva notizia” è che le temperature potrebbero sfiorare i 35°C, con picchi massimi di 43°C. Senza contare che il SAL è un insieme di polveri, sabbia e sporcizia che si solleva dal deserto del Sahara e viene trasportato per migliaia chilometri sulle acque dell’Atlantico fino al Golfo del Messico intorno ai 4000 metri di altezza dal livello del mare. Se fosse molto denso potrebbe provocare un peggioramento nella qualità dell’aria, mettendo a rischio le persone che soffrono già di problemi respiratori e causando irritazione agli occhi, al naso e alla gola se le polveri si mischiassero con i livelli dell’atmosfera più bassi.
Il caldo insostenibile si aggiunge alle alghe di mare che stanno infestando le spiagge atlantiche della Florida da aprile, creando una massa unica che si estende per almeno 5 miglia e provoca odori nauseabondi e difficoltà respiratorie. Già a marzo la specie di alghe rosse aveva causato la morte di migliaia di pesci e altrettanti problemi di salute, nonostante per la prima volta dal 2011 gli scienziati della University of South Florida ne abbiano registrato una diminuzione del 15%.