Negli USA è di nuovo polemica per l’ennesimo episodio di brutalità della polizia contro la comunità afroamericana.
A Boca Raton, in Florida, le riprese della body cam di un agente di polizia, Matthew McNichol, mostrano una donna afroamericana incinta tirata fuori dalla sua auto, sbattuta in terra e ammanettata. Il video risalirebbe allo scorso 22 maggio, ma la storia è diventata virale solo nelle scorse ore – in seguito alla notizia che il poliziotto ha rassegnato le dimissioni ma non sarà perseguito.
#ThinBlueLine RAGE!
Boca Raton police officer Predator Mathew McNichol involved in violent arrest of pregnant Black woman has (#NoticeAPattern) "retired."
Boca Raton Human Resources confirmed that WOLF Mathew McNichol submitted his notice of retirement on June 1. His last day… pic.twitter.com/RVSw5yiCW1
— #FirstThem NEWS🇺🇸 (@FirstThemNEWS) July 9, 2023
Il network locale BocaNewsNow.com ha raccontato che l’agente, insieme ad un collega, era intervenuto dopo la richiesta di intervento da parte di un passante che aveva visto un uomo e una donna – identificati rispettivamente come Harry Hardy e Nerillia Laurent – discutere animatamente in un Suv nel quale si trovava anche un bambino.
Due poliziotti chiedevano alla coppia di mostrare documenti d’identità e patente, ma la donna, in evidente stato psicologico alterato, aveva risposto che era suo diritto rimanere all’interno del veicolo. Nonostante l’agente avesse minacciato di arrestarla, la donna ha reagito insultandolo, e intimandogli più volte di “non toccarmi”.
Per due minuti l’agente ha ripetuto che avrebbe arrestato entrambi se “avessero continuato a non cooperare”. McNichol ha inoltre minacciato di colpire la donna con il taser, senza però utilizzarlo. Alla fine ha tuttavia forzatamente tirato fuori la donna, che era al sesto mese di gravidanza, dal suo veicolo e l’ha ammanettata.
L’altro uomo presente nel veicolo è invece fuggito, lasciando il bambino incustodito, tornando tuttavia poco dopo sui suoi passi.
Il capo della polizia Michele Miuccio ha commentato l’accaduto sui social media: “C’è una comprensibile apprensione pubblica per l’arresto di una donna il 22 maggio dopo che siamo stati chiamati per una lite domestica presumibilmente avvenuta dentro e al di fuori a un’auto in Congress Avenue. Sebbene gli agenti che hanno risposto avessero il dovere di identificare le persone coinvolte e indagare se si fosse verificato un crimine o se qualcuno fosse a rischio, una delle azioni del nostro agente non ha aiutato a risolvere la situazione”.