Dopo la morte di Nahel, il diciassettenne ucciso a Nanterre dalla polizia, la Francia continua a bruciare. Le agitazioni delle ultime settimane hanno provocato una nuova giovane vittima: Dorian Damelincourt, un vigile del fuoco di appena 24 anni morto la scorsa notte.
Il giovane è deceduto in seguito alle ferite riportate a causa di un incendio appiccato dai manifestanti in un parcheggio sotterraneo a Saint Denis. A renderlo noto, tramite il proprio profilo Twitter, è stato il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, che ha dichiarato: “Mentre combatteva contro un incendio che ha interessato diverse auto, il giovane caporale dei vigili del fuoco è morto, nonostante le cure immediate dei suoi compagni di squadra. Mi stringo intorno al dolore della sua famiglia e dei suoi cari”.
Nel frattempo, mentre la nazione piange un altro dei suoi giovani figli e le città continuano a bruciare, il governo pensa alle contromisure da adottare. Il presidente Emmanuel Macron ha chiesto al ministro dell’Interno di mantenere sull’intero territorio nazionale una presenza massiccia delle forze dell’ordine, schierate e pronte ad intervenire in qualsiasi momento per tenere a bada gli animi dei manifestanti, che chiedono giustizia per il povero Nahel. Nella giornata di oggi, inoltre, è stata potenziata anche la sicurezza presso le varie infrastrutture dei Giochi Olimpici del 2024.
Nel frattempo, mentre una parte del Paese continua a manifestare tra le piazze e tra le strade dei principali centri locali, a Nanterre prosegue la raccolta fondi dedicata alla famiglia del poliziotto che, alcuni giorni fa, ha ucciso il diciassettenne del posto. Nonostante lo scetticismo e l’indignazione da parte dei più, tramite la piattaforma GoFundMe sono stati raccolti ben novecentomila euro. A questi, vanno inoltre aggiunti gli oltre cinquantamila euro racimolati da un’associazione di poliziotti della Hauts de Seine.