L’assurda idea di un incontro sul ring tra Mark Zuckerberg ed Elon Musk comincia a diventare qualcosa di sempre più concreto. Stando alle indiscrezioni degli ultimi giorni, il leader del gruppo Meta e l’amministratore delegato di Space X e Tesla starebbero davvero pensando di organizzare un match di arti marziali miste.
Resta da capire, però, dove potrebbe avere luogo l’evento che terrebbe incollati alla tv milioni di spettatori. Inizialmente, si era parlato di Las Vegas. Nel fine settimana, secondo alcuni media statunitensi, i due sfidanti sarebbero stati “corteggiati” dal Ministero della Cultura italiano, affinché scegliessero l’Italia come sede dell’incontro. Stando a quanto riportato da TMZ, un portavoce del ministro Gennaro Sangiuliano avrebbe proposto ai due miliardari di affrontarsi all’interno dell'”arena più famosa di tutti i tempi”, il Colosseo. È stato successivamente lo stesso Musk ad incendiare ulteriormente gli animi degli interessati, scrivendo sul proprio profilo Twitter: «Some chance fight happens in Colosseum».
Nonostante ciò, sembra alquanto improbabile che il monumento simbolo della nazione possa realmente ospitare la lotta tra i due imprenditori. D’altronde, poco dopo la diffusione della notizia a livello globale, lo stesso Ministero della Cultura ha specificato di non aver mai preso in considerazione l’idea di organizzare l’incontro in questione. Il capo ufficio stampa di Sangiuliano ha inoltre spiegato che «Il Colosseo viene concesso per eventi a pagamento di alto profilo, quasi sempre a scopo benefico. Ogni richiesta viene valutata attentamente dalla direzione del Parco archeologico e non compete all’organo politico. Se Zuckerberg e Musk volessero esibirsi al Colosseo, dovrebbero assicurare un congruo contributo economico da devolvere alla tutela del patrimonio storico italiano e, magari, una quota all’Emilia Romagna».
Non convince, inoltre, il tipo di sfida che vedrebbe protagonisti il patron di Meta e quello di Twitter. Il ministero italiano, infatti, preferirebbe che i due si “scontrassero” in una gara non violenta, una sorta di certamen, ovvero un duello a suon di versi in latino. Un’idea che sicuramente piacerebbe meno alle pay tv, che già pregustano la scazzottata in diretta mondiale.