Più di 600 persone sono state arrestate e almeno 200 agenti di polizia sono stati feriti nella terza notte consecutiva di disordini nelle periferie delle principali città francesi.
I manifestanti hanno eretto barricate, acceso roghi e sparato fuochi d’artificio contro la polizia nelle strade di tutta la Francia, in segno di protesta per l’uccisione di un diciassettenne a Nanterre da parte delle forze dell’ordine parigine lo scorso martedì.
Sono 667 le persone fermate solo nella notte scorsa, di cui 307 solo nella capitale – secondo quanto comunicato dal ministro francese dell’Interno Gérald Darmanin in un tweet.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato intanto una seconda riunione dell’unità di crisi interministeriale, che presiederà alle 13 a Parigi, secondo quanto annunciato dall’Eliseo. Il governo si è finora astenuto dal dichiarare lo stato di emergenza, una misura adottata per sedare settimane di disordini in tutta la Francia dopo la morte accidentale di due ragazzi in fuga dalla polizia nel 2005.
Nel frattempo, l’agente di polizia accusato di aver premuto il grilletto martedì a Nanterre è stato accusato di omicidio volontario. La sparatoria, ripresa in video, ha sconvolto la Francia e ha riacceso le tensioni che da tempo covano tra la polizia e i giovani delle case popolari e di altri quartieri svantaggiati.