Napoli dice no al super yacht del miliardario Bernard Arnault, numero 1 della LVMH. La capitaneria di porto partenopea, infatti, ha negato al patron della multinazionale di attraccare con la propria barca a Mergellina. Parliamo di uno yacht lungo oltre cento metri, troppo grande per sostare all’interno dell’antico porto napoletano. Arnault, uno degli uomini più ricchi al mondo, è stato dunque costretto a restare a bordo del suo “Symphony”, nei pressi di Castel dell’Ovo. Naturalmente, il settantaquattrenne, deluso e arrabbiatissimo per quanto accaduto, ha deciso di lasciare quasi immediatamente il capoluogo campano.
L’incredibile yacht da circa trecento milioni di dollari del miliardario francese, in caso di attracco, avrebbe occupato ben quattro banchine, limitando irrimediabilmente lo spazio di manovra delle altre numerosissime barche presenti, che già da diverse settimane popolano il porto di Napoli. D’altro canto, il nuovo regolamento promosso dalla capitaneria di porto parla chiaro: agli scafi superiori ai 75 metri, infatti, è assolutamente vietata la possibilità di attraccare.
Dopo il no incassato, dunque, il proprietario di LVMH, multinazionale che comprende Christian Dior, Bulgari, Fendi, Givenchy, Louis Vuitton, Tiffany e Moet & Chandon, è stato costretto a salutare anzitempo Napoli. Una città che Arnault conosce molto bene: in passato, infatti, l’imprenditore francese era già stato ospite del capoluogo campano, ricevendo il permesso di entrare al molo Luise di Mergellina a bordo del Symphony.
Naturalmente, l’episodio che ha visto protagonista il miliardario settantaquattrenne ha suscitato diverse polemiche. In molti, infatti, hanno evidenziato come la città continui a pagare le conseguenze di un porto ormai obsoleto e poco funzionale, sicuramente non consono ai tempi che corrono. Non è la prima volta, d’altronde, che si verificano vicende di questo tipo. Qualche tempo fa, l’imprenditore americano Barry Diller si ritrovò in una situazione del tutto analoga a quella di Arnault, e fu quindi impossibilitato ad attraccare a Mergellina. L’ammodernamento del porto, dunque, soprattutto in un’epoca in cui la città sembra finalmente essersi presa le luci del turismo internazionale, sembra quanto mai indispensabile.