Quasi 3 milioni – per l’esattezza 2.785.000.
È il numero di passeggeri che giovedì scorso sono arrivati negli aeroporti statunitensi, secondo quanto riferito martedì mattina dalla Transportation Security Administration (TSA). Si tratta del numero più alto dal periodo pre-Covid, a conferma che il turismo negli States sembra essersi messo definitivamente alle spalle lo shock pandemico.
Lo scorso weekend, in concomitanza con la festività del Juneteenth, la TSA ha riferito di aver controllato in media 2,67 milioni di persone al giorno – per un totale di circa 10,6 milioni di persone nel periodo compreso da venerdì 16 a lunedì 19.
Complice anche il tempo clemente e le pochissime cancellazioni da parte delle compagnie, il volume di screening dello scorso venerdì è stato non solo il più alto dal novembre 2019, ma addirittura il quarto più alto di sempre.
Che il Covid-19 sia ormai un lontano ricordo – almeno per quanto riguarda il turismo – lo conferma anche l’organizzazione di settore Airlines for America, secondo cui nel trimestre estivo si metteranno in volo 256,8 milioni di passeggeri: un aumento dell’1% rispetto ai 254,6 milioni dello stesso periodo del 2019.
L’unica nota dolente è però quella del personale a terra, che rimane cronicamente insufficiente. La situazione peggiore è proprio a New York, dove la scorsa estate almeno 42.000 aerei hanno subito ritardi a causa dell’insufficienza di personale addetto al controllo del traffico aereo e allo smistamento bagagli.