Lunedì 19 giugno in tutti gli Stati Uniti si celebra il Juneteenth (unione appunto di ‘June’ e ’19th’), una ricorrenza istituita a livello federale due anni fa dal presidente Joe Biden.
Ma cos’è che si festeggia esattamente?
Durante la guerra civile americana, nel 1863, l’allora presidente Abraham Lincoln emise il Proclama di emancipazione, il cui fine era liberare tutti gli schiavi negli Stati confederati del Sud. Il Texas, tuttavia, non venne a conoscenza della dichiarazione di Lincoln per almeno due anni – quando i soldati degli Stati dell’Unione sbarcarono a Galveston, in Texas, il 19 giugno 1865, e cercarono di estendere, almeno formalmente, il Proclama a tutti gli schiavi dello Stato meridionale.
Tuttavia, la misura continuò ad avere scarsa applicazione sugli schiavi texani – dato l’esiguo numero di soldati unionisti in grado di dare manforte al nuovo ordine esecutivo. Le cose cambiarono però con la capitolazione del generale Lee nell’aprile del 1865 e l’arrivo del reggimento del generale Granger, che riuscì a schiacciare la resistenza e dare pieno valore a proclama.
Numerose cerimonie si tennero in tutto il Texas per celebrare l’anniversario un anno dopo, il 19 giugno 1866 – e da allora la data è rimasta nell’immaginario collettivo come la simbolica fine della schiavitù negli USA.