Sembra un po’ una commedia all’italiana: come nel film “Il bidone” di Fellini. Protagonista l’ex presidente Donald Trump che, subito dopo essere stato incriminato con 37 capi di imputazione nella corte federale di Miami, passando con la sua scorta per andare a prendere l’aereo che lo avrebbe riportato nel suo golf club di Bedminster in New Jersey, si era fermato “casualmente” in un ristorante cubano. Un cafecito per togliere l’amaro dalla bocca dopo l’arresto. Appena entrato la gente lo ha riconosciuto e sono partiti gli applausi. Poco dopo i clienti del ristorante hanno intonato la canzone “Happy Birthday” perché il giorno successivo sarebbe stato il suo 77esimo compleanno.
Sorrisi, strette di mano selfies a ripetizione. Un modo per dimostrare che l’America è con lui. Molte riprese fatte con i cellulari immediatamente sono finite in rete. Tutti intorno a lui a dimostrare la loro solidarietà per un ex presidente che alla fine che aveva fatto? Aveva soltanto portato via delle carte dal suo ufficio, ma tanto era bastato ai suoi nemici per cercare di mandarlo in prigione. Una dimostrazione di affetto e solidarietà per un ex presidente che solo pochi minuti prima era stato arrestato per essersi portato via dalla Casa Bianca i piani Top Secret del Pentagono e secondo gli inquirenti federali, quando gli era stato chiesto di restituirli, aveva cercato di nasconderli.
Tanta solidarietà e affetto dopo un pomeriggio da incubo. E qui per due volte l’ex presidente ha detto che il conto per i presenti lo avrebbe pagato lui. Un annuncio seguito da altri applausi, altre foto, altri selfie. “È il mio compleanno” avrebbe borbottato due volte l’ex presidente secondo il Miami News Times.
Lui non ha preso nulla, neanche il cafecito. Solo gli applausi e le strette di mano. Un’iniezione di fiducia da parte dei suoi fan. E poi è andato via, così come era entrato. Senza pagare il conto.