La NATO ha dato il via in Germania alla più grande esercitazione aerea della sua storia, che per le prossime due settimane vedrà coinvolti più di 250 aerei e 10.000 soldati provenienti da 25 Paesi dell’Alleanza e altri partners, tra cui il Giappone e la Svezia.
“Air Defender 23“, questo il nome ufficiale dell’operazione, è stata presentata come una dimostrazione di solidarietà tra i membri della NATO – sullo sfondo dell’escalation politico-militare con la Russia in seguito all’aggressione dell’Ucraina. L’obiettivo è quello di migliorare l’interoperabilità e la preparazione delle “forze aeree in situazione di crisi” della NATO, compresa la difesa da droni e missili da crociera in caso di assalto al territorio alleato.
The following 2️⃣5️⃣ nations are participating in #AirDefender23 from 12 to 23 June: 🇧🇪, 🇧🇬, 🇭🇷, 🇨🇿, 🇩🇰, 🇪🇪, 🇫🇮, 🇫🇷, 🇩🇪, 🇬🇷, 🇭🇺, 🇮🇹, 🇯🇵, 🇱🇻, 🇱🇹, 🇳🇱, 🇳🇴, 🇵🇱, 🇷🇴, 🇸🇮, 🇪🇸, 🇸🇪, 🇹🇷, 🇬🇧, 🇺🇸
with 1️⃣0️⃣ 0️⃣0️⃣0️⃣ Personnel and 2️⃣5️⃣0️⃣ aircraft!
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— Germany at NATO (@GermanyNATO) June 12, 2023
L’esercitazione è stata concepita nel 2018 come reazione all’annessione della Crimea da parte di Mosca – anche se il tenente generale Ingo Gerhartz della Luftwaffe tedesco ha affermato che “non è rivolta a nessuno” in particolare.
“Il messaggio significativo che stiamo inviando è che possiamo difenderci”, ha dichiarato lunedì il militare alla televisione pubblica di Berlino, aggiungendo che nessun volo sarà diretto in direzione di Kaliningrad – l’enclave russa confinante con Polonia e Lituania. “Siamo un’alleanza difensiva e questo è il modo in cui è stata pianificata l’esercitazione”, ha chiosato.
Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha dichiarato che l’esercitazione ha “l’obiettivo di chiarire al presidente russo Vladimir Putin e a chiunque minacci la nostra libertà e la nostra sicurezza che la NATO e l’aeronautica tedesca sono pronte a difendersi”.
Secondo il celebre articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico, un attacco a un membro della NATO è considerato un attacco a tutti gli membri – che perciò sono chiamati ad intervenire militarmente a fianco del Paese aggredito.