Donald Trump ha ricevuto nelle scorse ore un nuovo avviso di garanzia da parte dei procuratori federali, relativo stavolta all’indagine sui documenti segreti trovati dall’FBI nella residenza del magnate newyorkese a Mar-a-Lago.
La notifica serve ad informare Trump di essere sotto inchiesta, in modo da poter testimoniare prima che arrivi un’incriminazione formale da parte del Gran Giurì – che non è tuttavia automatica.
Nelle ultime settimane, il procuratore speciale Jack Smith ha condotto diversi componenti del cerchio magico del tycoon davanti al gran giurì che indaga sul caso dei documenti classificati, compreso uno dei suoi avvocati, Evan Corcoran, e l’ex capo dello staff Mark Meadows.
L’attività degli inquirenti si riferisce ai file top secret scoperti nell’abitazione in Florida del guru GOP durante alcuni raid compiuti dai federali lo scorso anno. L’accesso a quei documenti gli sarebbe dovuto infatti essere stato precluso una volta lasciata la Casa Bianca.
Nell’agosto 2022, gli agenti dell’FBI trovarono circa 13.000 documenti nel resort di Trump a Palm Beach – un centinaio di quali contrassegnati come “top secret”. I legali di Trump sostengono che non fossero più tali perché declassificati proprio dalla sua amministrazione, affermazione che tuttavia non è stata provata.
Trump, che è favorito alle primarie repubblicane per tornare alla presidenza nel 2024, ha spesso definito le varie indagini aperte contro di lui come una “caccia alle streghe” politica.