Non sembra poi così tanto piacevole.
Le autorità federali hanno accusato la fondatrice di OneTaste – un’azienda di “salute sessuale” che tra i propri servizi offre anche la “meditazione orgasmica” – di aver manipolato i collaboratori al punto da farli dipendere dall’azienda anche per i loro bisogni più elementari, oltre a costringerli a consumare rapporti sessuali tra di loro.
Nicole Daedone, che è stata amministratrice delegata fino al 2017, e l’ex direttrice delle vendite, Rachel Cherwitz, sono state accusate di aver esercitato pressioni su volontari, collaboratori e membri dello staff affinché si indebitassero per seguire corsi che, a dire delle due managers, potevano curare traumi e disfunzioni sessuali.
I corsi offerti potevano costare anche decine di migliaia di dollari. E così, per assicurarsi di essere risarcite, Cherwitz e Daedone avrebbero costretto i dipendenti a farsi dare nuove carte di credito e ad obbligarli a lavorare per pagarsi le spese. Secondo l’accusa, Daedone e Cherwitz avrebbero deliberatamente reclutato persone con un passato traumatico, cercando di limitarne i contatti all’esterno della comunità di OneTaste e facendo in modo da troncare le loro relazioni sentimentali
Le due donne avrebbero inoltre ordinato allo staff di OneTaste di compiere vari atti sessuali per motivi di “libertà e illuminazione”, secondo quanto scritto dai procuratori di Brooklyn.
“Siamo sconvolte da questa campagna mediatica, annosa e misogina, per distruggere un progetto di emancipazione femminile e le donne che vi hanno dedicato la loro vita”, ha dichiarato l’attuale CEO di OneTaste, Anjuli Ayer. La società non è al momento direttamente coinvolta nelle indagini newyorkesi.
Fondata nel 2004, l’azienda californiana è stata recentemente al centro di un documentario Netflix – Orgasm Inc – che ne ha seguito l’ascesa e contiene interviste agli ex membri.