Tre cittadini russi – tra cui il capo di un prestigioso centro di ricerca scientifica siberiano – sono stati arrestati da Mosca con l’accusa di aver passato alla Cina alcuni segreti militari. A riferirlo sono due fonti anonime consultate da Reuters.
Secondo il Cremlino, i tre avrebbero fornito alla Cina alcuni segreti militari gelosamente conservati dall’esercito russo. Tra gli arrestati c’è Aleksandr Shiplyuk, direttore dell’Istituto siberiano Khristianovich di meccanica teorica e applicata (ITAM) – che avrebbe fornito informazioni sensibili ad alcuni funzionari cinesi durante una conferenza tenutasi nel Paese estremo-orientale nel 2017.
Lo scienziato 56enne sostiene tuttavia la sua innocenza e afferma che le informazioni in questione non fossero segrete ma ampiamente disponibili online. Non è dello stesso avviso il Cremlino, il cui portavoce Dmitrij Peskov – pur non intervenendo direttamente sulla questione – ha dichiarato mercoledì che i servizi di sicurezza di Mosca sono sempre attenti ai casi di “tradimento della patria”.
Il ministero degli Esteri cinese ha invece preferito la strategia del no comment, dichiarando genericamente che le relazioni sino-russe si basano sul “non allineamento, sul non confronto e sul non prendere di mira terze parti”.

L’arresto è emblematico di quanto Mosca consideri vitale mantenere al segreto i suoi progressi sui missili ipersonici – un settore in cui al momento gode di un vantaggio competitivo rispetto a Washington, ma anche nei confronti dell’alleato (sulla carta) cinese. Non è peraltro la prima volta che i servizi di Mosca arrestano concittadini ritenuti colpevoli di passare segreti militari a Pechino.
Dmitrij Kolker, uno specialista di tecnologia laser, è stato arrestato in Siberia l’anno scorso, anche lui per sospetto tradimento – morendo tuttavia di cancro due giorni dopo. Lo scienziato Aleksandr Lukanin di Tomsk, arrestato nel 2020, è stato invece condannato a sette anni e mezzo di carcere per una fuga di notizie che vede come beneficiario sempre il Governo cinese.
Se ritenuto colpevole, Shiplyuk rischia una pena ancora più draconiana – dato che il mese scorso la Duma ha deciso di aumentare la pena massima per il tradimento da 20 anni all’ergastolo. Il processo contro lo scienziato siberiano e i suoi due colleghi dell’ITAM, Anatoly Maslov e Valery Zvegintsev, si svolgerà in segreto – come solitamente accade nei casi relativi alla sicurezza nazionale.

L’arresto dei tre scienziati arriva peraltro in concomitanza con l’arrivo a Pechino del premier russo Mikhail Mishustin, che oggi ha incontrato il presidente Xi Jinping e il suo omologo Li Qiang.
“Come dicono i nostri amici cinesi, l’unità permette di spostare le montagne”, ha detto Mishustin a Li durante il loro bilaterale di mercoledì, in cui il primo ministro di Mosca ha ribadito che la cooperazione con Pechino è “al massimo livello di sempre” – con le due parti che condividono una visione del mondo multilaterale.
Quello che però Mosca non intende assolutamente condividere, a quanto pare, sono i suoi segreti militari.