La legge che vieta di utilizzare TikTok in tutto il territorio del Montana – primo Stato USA a prendere una decisione così drastica contro l’app cinese – è stata impugnata in tribunale da cinque influencers che sostengono che la norma violi il loro diritto alla libera espressione.
Nella denuncia, depositata mercoledì in tarda serata presso la corte federale del Montana, i ricorrenti sostengono che le autorità statali non abbiano alcuna competenza su questioni di sicurezza nazionale, le quali pertengono invece al Governo federale.
La misura era stata approvata mercoledì dal governatore repubblicano Greg Gianforte, al dichiarato scopo di impedire al Governo cinese di raccogliere i dati privati e le informazioni personali dei montanesi. A meno che nel frattempo non intervenga una sospensione per via giudiziaria, il ban entrerà in vigore il 1° gennaio 2024.
“La legge adotta l’approccio più ampio possibile per raggiungere i suoi obiettivi, limitando e vietando la parola protetta di tutti gli utenti di TikTok in Montana per prevenire la possibilità presunta e non comprovata che il Governo cinese possa dirigere TikTok Inc. o la sua società madre a spiare alcuni utenti del Montana”, si legge nella denuncia. La causa afferma che il divieto “priverebbe immediatamente e permanentemente i querelanti della loro capacità di esprimersi e comunicare con gli altri”.
Secca la replica delle autorità del Montana. “Ci aspettavamo una sfida legale e siamo pienamente preparati a difendere la legge”, ha dichiarato Emily Flower, portavoce del Dipartimento di Giustizia dello Stato nord-occidentale USA.
La norma prevede sanzioni agli app store di Google e Apple nel caso che continuino a rendere disponibili l’applicazione sui propri – ma nessun provvedimento nei confronti dei singoli individui che continuino ad utilizzare il social.