La senatrice statunitense Dianne Feinstein ha rivelato di aver sofferto di encefalite dopo che le era stato diagnosticato un herpes zoster – impedendole di prendere parte ai lavori del Congresso per circa 3 mesi.
Secondo l’ufficio del’89enne democratica, l’assenza prolungata della componente della Commissione giustizia è stata dovuta a una preoccupante diagnosi di encefalite – un’infezione cerebrale – oltre alla sindrome di Ramsay Hunt, un herpes zoster che in alcuni casi provocare una paralisi facciale.
Il suo portavoce ha riferito che l’encefalite sarebbe passata da sola, mentre la seconda malattia sarebbe ancora in fase di cura.
Secondo la Mayo Clinic, l’encefalite può provocare sintomi quali cambiamenti di personalità, convulsioni, confusione e problemi alla vista o all’udito.
Al ritorno di Feinstein (in sedia a rotelle), lo scorso 10 maggio, la Commissione giustizia del Senato le ha tributato una standing ovation e ha confermato tre delle nomine giudiziarie del presidente Joe Biden.
L’assenza della 89enne (e quella dell’altro senatore dem John Fetterman, ricoverato per depressione) ha notevolmente complicato i piani della flebile maggioranza democratica al Senato di nominare i giudici federali. La senatrice californiana siede infatti nell’influente Commissione giudiziaria del Senato, l’organo incaricato di esaminare le nomine esecutive e giudiziarie e rivedere le leggi, che i dem vogliono sfruttare per nominare giudici liberali che contrastino l’influenza dei magistrati conservatori eletti negli scorsi anni dai repubblicani.
Alcuni compagni di partito della senatrice, tra cui deputate Ro Khanna, Alexandria Ocasio-Cortez e Rashida Tlaib, l’avevano perciò invitata a dimettersi.