Il vertice del G7 normalmente è una riunione dei leader dei Paesi più industrializzati del mondo in cui si discute di economia, di ambiente, e delle problematiche destabilizzanti che si profilano all’orizzonte.
Quest’anno il vertice è stato monopolizzato dalla guerra tra Russia e Ucraina. Sono state imposte nuove sanzioni a Mosca e il presidente Joe Biden ha cambiato idea sull’addestramento dei piloti ucraini sui caccia F’16. Lo ha comunicato lo stesso presidente agli altri leader riuniti ad Hiroshima affermando che gli Stati Uniti sosterranno l’addestramento dei piloti ucraini sui caccia F-16. Biden ha detto agli altri leader del G7 che le decisioni su quando, quanti e chi fornirà i jet, costruiti da Lockheed Martin, saranno prese nelle prossime settimane. Improbabile comunque che l’addestramento si svolga negli Stati Uniti, anche se i piloti americani che faranno da istruttori vi prenderanno parte.
La dichiarazione congiunta che è stata diffusa al termine della sessione di lavoro sull’Ucraina ha certificato l’ulteriore stretta sia nei confronti di Mosca che verso quei Paesi che eludono le sanzioni. Colpito il commercio dei diamanti estratti in Russia, le società energetiche, dell’estrazione e delle risorse naturali, le società di scambi commerciali e quelle che operano con l’Iran o con le società degli oligarchi legati al gruppo dei mercenari della Wagner. Mosse decise per indebolire la macchina di guerra russa.
I lavori questa mattina erano stati aperti nel segno della pace, pensando ad un “mondo senza armi nucleari”, con i leader del G7 che hanno visitato il parco del Memoriale di Hiroshima e il museo dove hanno incontrato alcuni sopravvissuti alla bomba atomica.
Today, my fellow G7 Leaders and I paid a visit to Hiroshima's Peace Memorial Park where we paid our respects. pic.twitter.com/qjbILyHWcV
— President Biden (@POTUS) May 19, 2023
A Hiroshima si attende l’arrivo di Zelensky. Il presidente ucraino dovrebbe arrivare direttamente dall’Arabia Saudita, dove è intervenuto al 32esimo vertice della Lega Araba. Un giro di contatti con i leader di alcuni Paesi che hanno un atteggiamento più neutrale sul conflitto nel tentativo di isolare sempre più Putin.
Un aiuto inaspettato per il presidente Ucraino è arrivato dal Pentagono: un errore contabile ha rivisto al ribasso il valore delle armi consegnate finora a Kiev. Secondo il New York Times, la differenza tra quanto preventivato e quanto effettivamente sborsato negli aiuti è di 3 miliardi di dollari.
Il governo federale aveva calcolato in 36,9 miliardi di dollari il valore delle forniture militari da inviare in Ucraina. In alcuni casi, le stime si sono basate non sul costo effettivo di armi, munizioni e attrezzature, ma su quello che gli Stati Uniti avrebbero speso per riapprovvigionare i propri magazzini. Da qui, il calcolo in eccesso.
Biden aveva insistito per mesi sul fatto che l’Ucraina avesse esigenze militari molto più urgenti, come artiglieria, difesa missilistica e veicoli corazzati per respingere le forze russe. Il presidente si era mostrato esitante a fornire i missili Stinger, le batterie di difesa missilistica Patriot o i carri armati Abrams e poi ha dovuto cambiare idea.
The G7 Leaders remain resolved to continue to stand with the Ukrainian people in the face of Putin’s war of choice against their sovereign nation. pic.twitter.com/t3At3GloKQ
— President Biden (@POTUS) May 19, 2023
I membri del Congresso hanno esercitato pressioni sull’amministrazione Biden dall’inizio della guerra affinché aiutasse a rafforzare le difese aeree dell’Ucraina, anche fornendo aerei da combattimento e altri tipi di supporto aereo. L’Amministrazione aveva resistito sostenendo che ci sarebbero voluti diversi mesi per addestrare i piloti ucraini sui jet e ancora di più per consegnarli.
Ma con il prolungamento della guerra e con le debolezze mostrate dall’esercito russo le opinioni della Casa Bianca sono cambiate.
Gli Stati Uniti erano anche preoccupati che l’invio di F-16 avrebbe assorbito troppo denaro stanziato dal Congresso per inviare armi in Ucraina. Biden era anche preoccupato che la fornitura di F-16 potesse rivelarsi provocatoria o intensificare la guerra con la Russia. Secondo il Washington Post il presidente è stato convinto dal segretario di Stato Anthony Blinken a consentire ai piloti ucraini di addestrarsi sui jet americani. Blinken era stato più volte contattato dai suoi colleghi di Londra e di Amsterdam per fornire sia l’addestramento che gli aerei F’16.
Lo scenario più probabile secondo l’influente quotidiano di Washington è che gli Stati Uniti non invieranno gli F-16 all’Ucraina, ma si affideranno ad altri paesi per farlo.
La Polonia e la Slovacchia in precedenza avevano fornito all’Ucraina jet MiG di fabbricazione russa, ma Zelenskiy e altri funzionari hanno continuato a chiedere gli F-16 più capaci.
Prima che il presidente partisse per il Giappone il leader della minoranza al Senato, Mitch McConnell, aveva parlato con lui per utilizzare la riunione di Hiroshima per trovare il modo con gli alleati per fornire all’Ucraina F-16, munizioni a grappolo e armi a lungo raggio, compresi i missili da crociera.