“Sono una studentessa della New York University, ho studiato a Firenze per sei mesi e ho odiato ogni aspetto del mio soggiorno”.
Ha chiuso in questo modo la propria esperienza italiana Stacia Datskovska, 23 anni, studentessa di giornalismo e relazioni internazionali, delusissima dall’esperienza maturata nel nostro Paese nel corso degli ultimi sei mesi. Una casa in pieno centro storico sovraffollata, coinquiline poco inclini allo studio e sempre in procinto di organizzare feste, l’ostilità nei suoi confronti da parte delle persone del posto: questi i principali aspetti che hanno portato la giovane a lasciare velocemente il capoluogo toscano.
Nei sei mesi trascorsi all’ombra del campanile di Giotto, Stacia non si è mai sentita accettata dalla società intorno a lei: si sentiva giudicata ovunque andasse, per ciò che indossava, per il suo essere straniera in terra italiana. Ha sempre riscontrato negli sguardi dei fiorentini una certa avversione, invidia. Eppure, non stiamo certo parlando di una città poco abituata a coloro che provengono da altri paesi e, più nello specifico, dagli USA: ad oggi Firenze ospita oltre cinquemila studenti americani.
Naturalmente, le dure parole rilasciate dalla ventitreenne al termine del suo soggiorno fiorentino non sono passate inosservate. Molti suoi connazionali, infatti, hanno dichiarato di aver vissuto esperienze totalmente diverse da quella descritta della ragazza su Insider, riuscendo ad integrarsi con la realtà italiana ed instaurando buoni rapporti con la popolazione locale. Sulla vicenda, inoltre, è intervenuta anche Amanda Knox, ex studentessa statunitense.

Anni fa, infatti, la trentacinquenne aveva trascorso ben 4 anni nelle patrie galere per l’omicidio della coinquilina Meredith Kercher, prima di essere assolta definitivamente. Alle parole della Datskovska, la Knox ha replicato con un tweet probabilmente ironico, dichiarando: «Di che parli? Studiare all’estero è fantastico».
La vicenda, naturalmente, non ha lasciato indifferenti anche diversi politici italiani. In particolare, Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti nonché vicepresidente del consiglio dei ministri, tramite i propri profili social ha spiegato: «Nel nostro mondo capovolto, capita che una ventenne americana trascorra sei mesi a Firenze per un progetto studio. Non appena torna a casa, però, scrive un articolo su Insider per criticare senza un briciolo di misericordia la città di Dante. Purtroppo, però, si capisce che critica ben poco di Firenze, dell’università italiana e dei fiorentini. Le sue invettive si concentrano quasi esclusivamente sulle compagne di corso che sono, guarda caso, americane come lei. L’articolo è lungo e spiega tutto ciò che secondo lei proprio non va degli italiani. Una volta suppone che due signore l’abbiano guardata male, e da allora ha iniziato a vestirsi in modo ostentatamente provocatorio, per far sì che altra gente la guardasse in modo curioso e confermare la sua teoria che gli italiani fanno schifo. Alla fine s’è detta felicissima di essere tornata a New York. Questa storia italiana, pardon, americana, dato che è nata con una americana che parla fondamentalmente solo di americane, non poteva che chiudersi con un’altra americana che facesse da contraltare. A risponderle è tale Amanda Knox, la quale, a differenza sua, sostiene che in Italia si sta benissimo. Lei, in fondo, è stata scagionata da un omicidio, dunque per la legge italiana è una innocente. Però ha detto che il nostro Paese è fantastico. Forse perché in prigione non condivideva la cella con sue connazionali».