Dopo la sconfitta casalinga con il Parma, la Spal è retrocessa matematicamente in serie C. Un’altra piazza storica del calcio italiano, dunque, saluta la serie cadetta, al termine di una stagione fallimentare, chiusa, almeno per il momento, al penultimo posto della classifica.
Solo fino a tre anni fa, l’undici ferrarese militava in A, dove è stata protagonista di due storiche salvezze. Oggi, i biancoazzurri vedono aprirsi dinanzi a loro le porte dell’inferno calcistico. Una rosa probabilmente non all’altezza della categoria, 3 allenatori in 10 mesi ed una società mai in sintonia con la tifoseria locale: un mix letale, che rappresenta appieno l’ennesimo fallimento calcistico di Joe Tacopina, il presidente arrivato dagli Stati Uniti nel 2021, con alle spalle le già burrascose avventure di Bologna, Catania e Venezia.
Oggi pomeriggio, al termine della gara con il Parma, decisa dal gol del Mudo Vazquez, in curva Ovest è esplosa la protesta contro il proprietario americano. L’avvocato newyorkese, dal canto suo, ha gettato ulteriore benzina sul fuoco, mostrando dalla tribuna il dito medio ai tifosi ferraresi. Il clima sportivo in città è praticamente irrespirabile. Dallo stadio, la rabbia della tifoseria si è riversata sui social, inondati nelle ultime ore con centinaia di messaggi di ogni tipo. I sostenitori spallini, ora, non vogliono altro che le dimissioni da parte di ogni componente della società, a cominciare, naturalmente, dal patron americano.
Non è un periodo semplicissimo per l’avvocato statunitense: solo pochi giorni fa, infatti, Tacopina ha dovuto assistere alla sconfitta in tribunale del suo cliente più illustre, Donald Trump, al termine del processo civile per stupro e diffamazione nei confronti di Elizabeth Jean Carroll.