JPMorgan nel mirino degli stati americani repubblicani, che l’accusano di discriminare sulla base della religione e dell’affiliazione politica.
I procuratori generali di diciannove stati conservatori hanno scritto nei giorni scorsi all’amministratore delegato Jamie Dimon, accusando la banca di aver chiuso i rapporti con alcuni clienti per motivi religiosi. La pressione sull’istituto arriva a pochi giorni dall’assemblea annuale degli azionisti in calendario martedì prossimo.
Un investitore ha presentato una risoluzione per l’avvio di un’indagine interna sulle accuse mosse dai repubblicani. Il consiglio di amministrazione della banca ha raccomandato agli azionisti di bocciarla. Le accuse mettono in evidenza le crescenti difficoltà delle aziende americane nell’operare in un paese sempre più ideologicamente e politicamente diviso, come mostrato dalla battaglia fra Walt Disney e il governatore della Florida Ron DeSantis.