Diciotto anni fa Natalee Holloway decise di andare in vacanza con un gruppo di amiche e compagne di università ad Aruba, la piccola isola olandese dei Caraibi, “mai toccata dalla violenza degli uragani” afferma l’agenzia locale del turismo. Ma quello che successe a Natalee fu più forte di una tempesta: scomparve dopo essere andata a cena con Joran van der Sloot, un giovane della “Aruba bene”, figlio di un magistrato e di una professoressa di storia dell’arte dell’università di Amsterdam, campione di tennis, giocatore d’azzardo, cocainomane, con forti turbe mentali.
Una tragica detective story con così tanti colpi di scena, bugie, depistaggi, sia negli Stati Uniti che ad Aruba, Amsterdam, Hong Kong, Bangkok e Lima in Perù, dove ora Joran van der Sloot è detenuto, condannato nel 2012 a 28 anni di prigione per l’omicidio di Stephany Flores, cameriera in un albergo della capitale peruviana dove lui era ospite. Un thriller vero che fu immortalato con un libro, “Loving Natalee: A Mother’s Testament of Hope and Faith” e con un film.
Di Natalee non si seppe più nulla e nel 2014 fu dichiarata la sua morte presunta. Per dieci anni la famiglia Holloway la cercò dappertutto, dalla piccola isola caraibica a Bangkok dopo che il National Enquirer pubblicò una intervista con Peter De Vries, star del giornalismo investigativo olandese, sul traffico di esseri umani, che aveva mandato in onda in Olanda la “confessione” di Joran van der Sloot. Nel programma televisivo un suo collaboratore, Patrick van der Eem, che lavorava sotto copertura, aveva stretto amicizia con Joran Van der Sloot, che non sapeva di essere registrato quando gli confidò che Natalee Holloway aveva avuto un malore mentre facevano sesso sulla spiaggia.
Van der Sloot non riuscì a rianimarla e gli disse che aveva convocato un suo amico di nome Daury. I due non chiesero aiuto, né telefonato per assistenza medica né controllato che Natalee Holloway fosse ancora viva. Quindi, secondo il racconto di Van der Sloot, il suo amico Daury si era offerto di portare il corpo della giovane sulla sua barca e insieme lo gettarono in mare.
La puntata del programma televisivo di Peter De Vries è stata vista da 7 milioni di telespettatori, record di audience per gli standard olandesi. Nonostante il video il pubblico ministero di Aruba stabilì che la registrazione non era ammissibile e che le prove erano “insufficienti” per giustificare l’arresto di chiunque, anche se la confessione registrata sembrava schiacciante. Van der Sloot poi sostenne che aveva mentito per fare colpo su Van der Eem, che credeva fosse uno spacciatore. Il padre di Van der Sloot venne arrestato per le presunte pressioni fatte ai magistrati dell’isola, ma venne poi rilasciato dopo tre giorni.
Da Amsterdam Joran van der Sloot finì prima ad Hong Kong, poi a Macao dove nei casinò spacciava droga e giocava d’azzardo. Fuggì in Colombia, accusato di traffico di esseri umani, fuggì in Perù.
Ora è stato temporaneamente trasferito negli Stati Uniti per essere processato per una truffa che fece alla madre di Natalee, Beth Hollaway. È stato incriminato con l’accusa federale di estorsione e truffa telematica per aver chiesto 250 mila dollari per rivelare alla donna dove era stato sepolto il corpo della figlia. Beth Holloway gli versò 15 mila dollari su un conto bancario in Olanda e tramite un avvocato gli ha consegnato di persona altri 10 mila dollari. Dopo questo primo pagamento van der Sloot ha mostrato all’avvocato, John Kelly, dove sarebbero stati nascosti i resti di Natalee Holloway, ma le informazioni erano false. Il corpo non è mai stato trovato. Da qui l’accusa di truffa.
Il Perù ha un trattato di estradizione con gli Stati Uniti e in precedenza aveva accettato di estradare van der Sloot solo dopo aver scontato la condanna per omicidio, ha riferito l’agenzia di stampa peruviana Andina, il che significa che i funzionari statunitensi avrebbero dovuto aspettare fino al 2038. Alla fine il Dipartimento di Stato è riuscito a convincere il ministro della Giustizia peruviano per mandare negli Stati Uniti van der Sloot per il processo. Anche se sarà riconosciuto colpevole verrà mandato in Perù e quando nel 2038 sarà estradato negli Stati Uniti dovrà scontare la pena.