“Non ci si può fidare di WhatsApp”. A scriverlo è stato Elon Musk – in un tweet pubblicato qualche ora fa nel quale il miliardario patron di Twitter ha implicitamente accusato il popolarissimo software di messaggistica di spiare gli utenti a loro insaputa.
Nello specifico, Musk ha condiviso l’opinione di un ingegnere di Twitter che sostiene di essere stato registrato da WhatsApp mentre stava dormendo. “WhatsApp ha usato il microfono in background, mentre dormivo e da quando mi sono svegliato alle 6 del mattino (e questa è solo una parte della timeline!) Cosa sta succedendo?”, aveva scritto lo sviluppatore Foad Dabiri.
Non c’è voluto molto, tuttavia, prima che a fare lumi fosse proprio WhatsApp (di proprietà della holding Meta di Mark Zuckerberg, che controlla anche Facebook e Instagram). Secondo l’app, si tratterebbe di un bug imputabile al sistema operativo Android.
“Nelle ultime 24 ore siamo stati in contatto con un ingegnere di Twitter che ha segnalato un problema con il suo telefono Pixel e WhatsApp. Riteniamo che si tratti di un bug su Android che attribuisce in modo errato le informazioni nella Privacy Dashboard e abbiamo chiesto a Google di indagare e porre rimedio”.
Non è la prima volta che il miliardario sudafricano-statunitense lancia frecciatine al rivale Zuckerberg. In passato, il 51enne aveva consigliato di eliminare Facebook, sostenendo che violasse la privacy degli utenti, ed esortando gli utenti a utilizzare piuttosto l’app di comunicazione Signal.
E forse non è un caso che recentemente Musk abbia lanciato una sfida proprio a WhatsApp, introducendo su Twitter funzionalità simili a quelle del prodotti di Zuckerberg. Gli utenti di Twitter potranno presto inviare messaggi diretti (DM) in risposta a qualsiasi messaggio nelle discussioni di Twitter e ‘reagire’ con emoji.
Inoltre, gli utenti di Twitter potranno usare la piattaforma per effettuare chiamate audio e video.