La Russia verrà sconfitta “nello stesso modo” in cui lo fu il regime nazista nel 1945.
A dirlo è stato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha rivolto un messaggio alla nazione alla vigilia del 9 maggio, data nella quale in Russia e nei Paesi ex sovietici si celebra la Giornata della Vittoria – ovverosia la vittoria dell’URSS contro la Germania nazista.
“Tutto il male che la Russia moderna porta con sé sarà sconfitto nello stesso modo in cui fu sconfitto il nazismo”, ha dichiarato Zelensky sui social, ribadendo la promessa di “liberare” tutti i territori ucraini occupati dalle forze di Mosca.
Dichiarazioni che non sono piaciute a Mosca – che più volte si è rivolta al Governo ucraino come a un regime filo-neo-nazista. Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, Zelensky è “un collaborazionista fascista 80 anni dopo” che “ha tradito i suoi padri: coloro che hanno combattuto nelle file dell’Armata Rossa, che hanno sofferto e sono stati torturati nei campi di concentramento, che hanno lavorato per la vittoria nella retrovie”.
Secondo il ministero della Difesa di Kyiv, intanto, nelle ultime le forze di Mosca hanno bombardato 10 regioni, colpendo 127 insediamenti e 139 infrastrutture. Almeno 3 persone risultano morte e altre 28 ferite.