Non bastavano l’allarmato appello di Elon Musk e il preoccupato monito del ‘padrino dell’IA’ Geoffrey Hinton – secondo cui lo sviluppo incontrollato dell’intelligenza artificiale può portare l’umanità alla catastrofe.
Al coro di voci critiche si è aggiunto ora anche il miliardario Warren Buffett, che ieri ha paragonato i recenti sviluppi delle chatbot superintelligenti a una “bomba atomica”.
In occasione della riunione annuale della Berkshire Hathaway a Omaha, in Nebraska, il paperone 92enne e il suo socio in affari, il 99enne Charlie Munger, hanno parlato a lungo di tecnologia e intelligenza artificiale.
Buffett, in particolare, ha espresso una profonda preoccupazione, sostenendo che il suo amico Bill Gates gli abbia insegnato a usare ChatGPT. L’oracolo di Omaha ha ammesso di essere incuriosito dalle ampie capacità dell’intelligenza artificiale, tra cui la possibilità di verificare tutte la giurisprudenza “dall’inizio dei tempi” – ma con qualche riserva.
“Che qualcosa sia in grado di fare ogni genere di cose un po’ mi preoccupa'”, ha detto Buffett. “Perché so che non saremo in grado di dis-inventarla e, sapete, abbiamo inventato, per una ragione molto buona, anche la bomba atomica nella Seconda Guerra Mondiale”. “È stato enormemente importante farlo”, ha continuato Buffett, “Ma è un bene per i prossimi 200 anni del mondo che questa capacità sia stata liberata?”.
Buffett si è detto convinto che l’intelligenza artificiale cambierà “tutto nel mondo, tranne il modo in cui gli uomini pensano e si comportano”. “E questo è un grande passo da fare”, ha chiosato.
Più scettico invece il suo socio in affari Munger, secondo cui “l’intelligenza vecchio stile funziona abbastanza bene”.