In coincidenza con i primi tepori della stagione, si infiammano contemporaneamente anche le crisi migratorie.
Mentre la Casa Bianca si prepara alla scadenza del famigerato Title 42 e alla probabile impennata di ingressi dal confine meridionale, a tenere banco in Italia è invece la dura polemica tra il Governo Meloni e le autorità francesi. Al centro, ça va sans dire, sempre il tema migratorio.
L’atmosfera si è riscaldata a tal punto da spingere il ministro degli Esteri Antonio Tajani ad annullare la visita in programma oggi a Parigi, dove avrebbe dovuto incontrare la sua omologa transalpina Catherine Colonna.
Tutta colpa delle dichiarazioni del ministro francese Gérald Darmanin, titolare del dicastero degli Interni, che in mattinata ha apertamente accusato l’esecutivo Meloni di essere “incapace di risolvere la gravissima crisi migratoria”.
“La signora Meloni” – ha affermato Darmanin in un’intervista a RMC -, alla guida di “un governo di estrema destra scelto dagli amici della signora Le Pen, è incapace di risolvere i problemi migratori per i quali è stata eletta”.

Affermazioni al vetriolo che non sono andate giù a Roma, innescando così una vera e propria crisi diplomatica tra Palazzo Chigi e Matignon. “Le offese al governo ed all’Italia pronunciate del ministro Darmanin sono inaccettabili. Non è questo lo spirito con il quale si dovrebbero affrontare sfide europee comuni”, ha scritto Tajani su Twitter annunciando l’annullamento della sua missione parigina.
Pressoché inutile il tentativo effettuato in extremis dal ministero degli Esteri francese di ricucire lo strappo. “Il governo francese auspica di lavorare con l’Italia per far fronte alla sfida comune rappresentata dalla rapida crescita dei flussi migratori”, ha scritto in una nota il Quai d’Orsay.
La ministra Colonna ha sottolineato come il rapporto bilaterale tra Roma e Parigi sia “fondato sul rispetto reciproco tra i nostri due Paesi e tra i loro dirigenti”, augurandosi di poter presto accogliere Tajani nella Ville Lumière.
Non andrò a Parigi per il previsto incontro con @MinColonna .Le offese al governo ed all’Italia pronunciate del ministro @GDarmanin sono inaccettabili.Non è questo lo spirito con il quale si dovrebbero affrontare sfide europee comuni.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) May 4, 2023
Le frasi del ministro Darmanin fanno riferimento al numero record di sbarchi sulle coste italiane, a scapito delle promesse elettorali della destra.
Dall’inizio dell’anno, secondo i dati del ministero dell’Interno i migranti approdati nel Belpaese sono ben 42.405 – quasi il quadruplo rispetto all’anno scorso (11.226) e al 2021 (10.616).
Il picco statistico dovrebbe verificarsi ad agosto, quando secondo le previsioni si potrebbe raggiungere addirittura quota 63.000 arrivi – per una media di 2.000 nuovi migranti al giorno. Degli 42.405 finora arrivati, 4.376 sono minori non accompagnati.

Proprio per far fronte all’emergenza sbarchi, in queste ore la Camera ha approvato il cosiddetto “Decreto Cutro”, varato dal Governo di Giorgia Meloni lo scorso 10 marzo – all’indomani del tragico naufragio del 26 febbraio nella località calabrese.
Il disegno di legge prevede un giro di vite sulla protezione speciale (rinnovabile per soli 6 mesi e concessa per comprovati motivi), pene più severe per trafficanti di esseri umani, passeurs e scafisti (fino a 30 anni di reclusione se durante il viaggio muoiono o vengono feriti alcuni immigrati), più risorse per rimpatri ed espulsioni, procedure semplificate per chi vuole entrare legalmente sul territorio italiano e il potenziamento del sistema di sorveglianza marittima. E negli Stati Uniti continua la tensione ai confini col Messico anche se è stato raggiunto un accordo con gli Usa. Il sindaco di El Paso ha dichiarato lo stato di emergenza e quello di New York , eric Adams accusa la Casa Bianca di fare troppo poco nella copertura delle spese per l’accoglienza mettendo in difficoltà i bilanci delle città più esposte.