Padre e figlio, Matthew Senior e Matthew Junior Calamari, i responsabili della sicurezza della Trump Organization, sono stati convocati davanti a un gran giurì federale.
Il Consigliere Speciale Jack Smith che indaga sia sul tentativo insurrezionale del 6 gennaio sia sui documenti riservati che l’ex presidente non aveva mandato ai National Archives dopo aver lasciato la Casa Bianca, vuole sapere perché i filmati di sorveglianza della residenza-club di Mar A Lago che sono stati da tempo richiesti dagli inquirenti alla Trump Organization, proprietaria dell’immobile, non sono stati tutti consegnati, avanzando il sospetto che le videoregistrazioni di sicurezza siano state manomesse.
I video sono stati richiesti nel giugno 2022 perché gli investigatori avevano già dei sospetti sul fatto che Trump non avesse rispettato l’ingiunzione del Dipartimento della Giustizia del 22 maggio che richiedeva la restituzione dei documenti. Sin da allora queste videoregistrazioni non sono state mandate agli inquirenti che hanno poi ripetutamente rinnovato la richiesta, rimasta senza risposta. I filmati, secondo gli inquirenti, sono necessari per stabilire se i documenti, alcuni dei quali top secret, siano stati volutamente nascosti.
Il professore di diritto della New York University Ryan Goodman ha affermato che qualsiasi manomissione del video di sorveglianza richiesto dagli inquirenti federali sarebbe “un’ostruzione con gli steroidi”:
Calamari Senior, vicepresidente esecutivo e chief operating officer della Trump Organization, ha supervisionato principalmente le operazioni di sicurezza per Trump e le sue proprietà durante la sua decennale carriera lavorativa nella holding dell’ex presidente. Suo figlio, Calamari Junior, è direttore della sicurezza per la Trump Organization.

Alcuni dipendenti della Trump Organization che lavorano nella residenza-club di Mar A Lago hanno già testimoniato davanti al gran giurì. Tra di loro Walt Nauta, un assistente di Trump che con spregio alcuni colleghi di lavoro hanno ribattezzato “Coca Cola Walt” perché era incaricato di portare all’ex presidente la sua bevanda preferita, viene mostrato in un filmato mentre sposta casse di documenti da una stanza ad un’altra. Quando gli agenti federali hanno compiuto la perquisizione a Mar A Lago quelle casse di documenti non erano più nella stanza dove erano state portate. Secondo il Washington Post Walt Nauta nel suo interrogatorio avrebbe detto all’FBI che la richiesta di spostarle gli era stata fatta da Trump.
Da qui la richiesta delle videoregistrazioni. Finora nessuna accusa è stata avanzata e Trump ha negato qualsiasi illecito.
L’ex presidente Trump non ha restituito i documenti sostenendo di avere il diritto di tenerli affermando che Mar-a-Lago è una “struttura altamente protetta”. In realtà il country club, proprio per la sua struttura di club-resort, è aperto a soci e loro ospiti e ci sono state moltissime violazioni della sicurezza, anche da parte di cittadini di potenze straniere ostili agli Stati Uniti.
Ma non sono solo le indagini federali a tormentare l’ex presidente. Secondo Forbes sull’indagine per frode fiscale da 250 milioni di dollari dell’indagine della Trump Organization condotta dal procuratore generale di New York Letitia James, vengono sollevate domande sulle abitudini di posta elettronica di Ivanka Trump.
Mercoledì, la rivista finanziaria ha scritto che la Trump Organization non ha consegnato i documenti interni che avrebbero dovuto essere dati agli inquirenti, il che ha portato l’ufficio del procuratore generale a chiedere al giudice Arthur Engoron di intervenire e fissare una scadenza prima di emettere una ingiunzione.
Zach Everson, l’autore dell’articolo di Forbes, ha fatto notare la sorprendente mancanza di e-mail di Ivanka Trump che sono state consegnate. Ivanka Trump ha recentemente cambiato il proprio avvocato, separandosi dal resto della famiglia.